Visto al cinema in lingua originale.
Film horror indiano… la trama è molto articolata, come sempre nei film horror che non sanno dove andare a parare, comunque inizia con un flashback di 45 minuti in cui il protagonista bambino scopre su un libro di magie come andare all'inferno… è sufficiente andare nell'ascensore del proprio condominio e digitare (of course) tre volte il numero 6… nonostante l’induismo imperante il bimbo si infila in questo inferno cristiano con la sorellina e quello che vede… beh non è altro che una normale strada indiana dopo che ha piovuto. Comunque sia da quel momento una donna che fa di tutto per dire che è una strega si infila in casa sua per sedurre il padre, ma la sera se ne torna all'inferno nel sottosuolo del condominio. Il piano della strega è uccidere la sorellina del protagonista per scopi dubbi, il bimbo lo capisce, sventa il piana e ammazza, temporaneamente, la strega, ma la sorellina muore comunque. Detto ciò si torna nel presente, il protagonista è un mago di successo, sta con una che sarà sua moglie conosce una canadese fan sfegatata che gli ricorda tanto la strega, la moglie gli dice di non dire cazzate e le due diventano amicone, il regista ci infila a tradimento due canzoni (una con un accenno di balletto niente male) poi le streghe tornano ad ammazzare gente accazzo. Show down finale all'inferno che, a questo punto, è solo il luogo dove abitano le streghe che non si spacciano per donne normali.
Filmaccio che di spaventoso non ha nemmeno la locandina e si avvicina di più ad un Twilight dei poveri, dove le streghe fanno solo da arredamento horror e sono un pretesto per mettere nel film poche canzoni. Godibile solo perché spinge così tanto sull'idiozia che va al di la del bene e del male.