Eka Kurniawan, L’uomo tigre, Metropoli d’Asia

Creato il 04 maggio 2015 da Atlantidelibri

Una nuova interessante voce della narrativa dell’Asia emergente: Eka Kurniawan dona voce ad un colorito affresco di personaggi per descrivere le mille voci del suo Paese,l’Indonesia, sospeso tra una modernità capace di cambiare i costumi e un ambiente sociale in cui convivono ancora pregiudizi e credenze ancestrali. Come il “matrimonio” tra certi uomini privilegiati dal destino e la tigre bianca, capace di vivere in simbiosi dentro l’essere umano. Se la scena si apre con un inspiegabile delitto, e la piega che sembra prendere il romanzo dà adito al sospetto di una magia sorta da questo connubio tra uomo e animale, l’autore poi ci conduce a cercare i reali motivi dell’accaduto all’interno dei segreti che animano la scena famigliare…

Eka Kurniawan, L’uomo tigre, Metropoli d’Asia

In una piccola cittadina indonesiana, il ventenne Margio uccide Anwar Sadat, un anziano e incallito sciupafemmine. L’omicidio viene compiuto in modo insolito: Margio ha morso il collo della vittima fino a spezzarne l’osso, proprio come una tigre uccide la sua preda. Sullo sfondo di un’Indonesia moderna ma ancora radicata in tradizioni ancestrali, il romanzo conduce il lettore in un labirinto di abusi e magie, di forti pregiudizi e impulsi irrefrenabili. Con uno stile composito, vivace e ironico, l’autore ci racconta la storia di due famiglie tormentate e di Margio, giovane a cavallo tra ambiente urbano e rurale e combattuto tra due nature, quella umana e quella soprannaturale.

«La tigre era bianca come un’oca, feroce come un cane selvatico. Mameh la vide emergere una volta per un breve istante dal corpo di Margio, come un’ombra. Non l’aveva mai vista prima e non l’avrebbe più rivista. Un segno indicava la presenza della tigre dentro il fratello; Mameh sapeva riconoscerlo ma ignorava se fosse l’unica in grado di farlo. Si poteva vedere solo al buio, era uno scintillio giallo, felino, che balenava negli occhi di Margio. Inizialmente lei si spaventava nel vedere quegli occhi, terrorizzata all’idea che la tigre potesse riemergere. Ma con il passare del tempo, e con il fatto che ormai vedeva quegli occhi che brillavano al buio fin troppo spesso, smise di preoccuparsene. La tigre non era sua nemica e non le avrebbe fatto del male; anzi, forse era lì per proteggere tutti loro».

Eka Kurniawan è nato a Tasikmalaya (nella parte ovest dell’isola di Giava) nel 1975. Ha studiato filosofia alla Gadjah Mada University di Yogyakarta e lavora come giornalista, scrittore e designer. Grazie al romanzo Cantikitu Luka (2002), prende subito posto tra i maggiori protagonisti della nuova scena letteraria in Indonesia, un Paese che sta rinascendo dopo decenni di una dittatura repressiva, conclusa nel 1998. L’uomo tigre è in corso di pubblicazione anche in Francia e Gran Bretagna

“Il giovane Eka Kurniawan è senza dubbio tra gli scrittori più interessanti presenti oggi nello scenario letterario indonesiano»
The Sun Daily

«Scoprire l’eleganza della scrittura di Eka Kurniawan e l’esuberanza del suo immaginario è entusiasmante come guardar cadere i primi fiocchi di neve da un cielo invernale»
The Jakarta Post

Traduzione di Martignoni M.

English: Location map of Indonesia. Equirectangular projection. Strechted by 100.0%. Geographic limits of the map: N: 6.5° N S: -11.5° N W: 94.5° E E: 141.5° E Made with Natural Earth. Free vector and raster map data @ naturalearthdata.com. (Photo credit: Wikipedia)



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