All’inizio sembra di trovarsi davanti l’ennesimo horror con la solita casa infestata e piena di atmosfere angoscianti, vista la scelta di ambientare la pellicola in una villa sperduta in mezzo alla campagna e le sensazioni di paura di Elisa a ogni piccolo cigolio; il regista Hernàn Belòn gioca infatti con questa atmosfera lugubre, aiutato anche dalla fotografia cupa di Guillermo Nieto e dalla musica lugubre di Antonio Fresa e Luigi Scialdone. Lascia intravvedere sinistre vecchiette, inquadra oscure foreste e fa sentire perdite d’acqua e pareti scricchiolanti, ma alla fine si scopre invece che il film non è altro che il dramma intimo e privato di tante coppie, con ruoli, opinioni, sogni e obiettivi diversi, sulla loro vita da trascorrere assieme, che un paesaggio selvaggio e una vecchia casa disabitata e piena di crepe, spifferi e rumori, può facilmente portare a galla. Il documentarista che c’è in Hernàn Belòn, si fa vedere nei lunghi silenzi, concentrandosi maggiormente sul personaggio più fragile, quello di Elisa, usando il suo punto di vista per costruire una tensione che non farà altro che aumentare il suo distacco dal marito.
Il regista argentino riesce a meraviglia a costruire la dimensione più oscura dei tormenti sentimentali di Elisa, rendendo una panoramica originale su un matrimonio alla deriva, che neanche dopo una gita in città con sbornia colossale e una notte di sesso in auto non riesce a risollevarsi. Finchè la morte dell’anziana vicina e sorvegliante della casa rimasta disabitata per anni non pone i due coniugi davanti ad una decisione; una decisione che però il finale suggerisce solo, rimanendo comunque aperto all’interpretazione di ogni spettatore. Sono veramente pochi i momenti di narrativa tali da tenere alta la tensione drammatica in questa pellicola che è più un mix fra un thriller psicologico e un dramma di coscienza che un esperimento ben riuscito, anche se, va detto, che induce sicuramente a riflettere sul moderno rapporto di coppia. Il fascino della campagna solitaria, che effettivamente non piace a tutti, tende a penalizzare un po’ il film, che regala comunque una lettura convincente dell’intimità tra due persone. In definitiva? Lascio la parola ai lettori, visto che questo film, molto più che altri, si presta a interpretazioni diverse e soprattutto personali.