1995: El Dia de la Bestia di Alex De La Iglesia
Grottesco? Horror? Parodia? Pochade? Cinica caricatura? Opera blasfema? Thriller dissacrante? Satira della società massmediologica? Atto d’accusa nei confronti del consumismo? Difficilmente definibile questo lavoro che il Morandini ha definito “un film sbracato e frenetico all’insegna dell’esagerazione”.
Inconcepibile che Alex De La Iglesia (pupillo e seguace di Pedro Almodovar) abbia ricevuto il premio Goya (il più prestigioso per il cinema spagnolo) per la regia e che alcuni critici lo paragonino al messicano Guillermo Del Toro.
Da condividere in pieno quanto scritto da Amos Gitai: “Quello che al principio sembrava interessante… sprofonda nella totale idiozia con situazioni ridicole e senza senso, terminando in maniera davvero imbarazzante”.
Modesta la performance dell’intero cast che oscilla da una recitazione sopra le righe a una prestazione da minimo sindacale (in una particina appare anche Maria Grazia Cucinotta, con tanto di parrucca: tentativo di rendersi irriconoscibile?).
p.s.
di positivo ho trovato solo la ricostruzione, ad opera dei bravi scenografi, di una Madrid «catastrofica», “una Madrid post movida, rockettara, convulsa” (Il Corriere della Sera).
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