I dipinti di Elena Ballarini in esposizione permanente in Via Madonnina 4 a Brera. Opere che raffigurano animali dalle livree più smaglianti alla galleria Africa Curio di Brera.
La pittura sembra essere quella di un Van Dyk, la stessa fattura precisa e meticolosa, da tendenza iperrealista. Ti avvicini, sono due picchi che si guardano uno difronte all’altro.
Troppo belli e come calamitato entri.
È una Galleria importante quella ‘Africa Curio’ nella Milano dell’arte e della grande ricchezza, e sulle pareti sono appese opere realizzate da Elena Ballarini.
Sfilano davanti agli occhi tigri siberiane immerse nel biancore abbacinante di una neve perenne, un branco di zebre che escono dall’acqua.
Ma lo sguardo continua a correre e si posa su un’anatra mandarina, su un cucciolo di gorilla, con quegli occhi tondi e interrogativi, su un branco di elefanti, con quell’elefantino che si muove tra le zampe dei pachidermi che sembrano, esse stesse, le colonne doriche di un tempio greco d’età arcaica. Questa non è la pittura di un Van Dyk, ma è quella di Elena Ballarini, classe 1984.
Una mano straordinaria, dopo il Liceo artistico Umberto Boccioni, ha frequentato un corso triennale di illustrazione che le ha permesso di affinare le tecniche pittoriche e specializzarsi nella pittura naturalistica. La sua pittura appartiene alla corrente chiamata
Sono circa 500 i seguaci di tale genere nel mondo e il valore dei suoi quadri le ha consentito di essere scelta dalla prestigiosa Commissione canadese dell’Associazione ‘Nature Artists for Conservation – AFC’che si batte per la difesa e la tutela delle specie animali a rischio di estinzione.
Questa Milano di luglio ha riservato al turista d’occasione una scoperta meravigliosa e la pittura di Elena Ballarini ti porta nel cuore della savana, o nel centro della Siberia della Kolyma, e nell’ammirare quei tesori, resi con prestigiosa naturalezza, pensi davvero che il mondo sia uno scrigno di meraviglie e che una causa come quella della salvaguardia delle specie a rischio sia una causa sacrosanta.
Eppure sei solo a Milano.
Written by Elisabetta Marchetti
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