Questo testo racconta con una verità disarmante questa violenza, minuto per minuto. Franca Rame per molti anni ha dichiarato che si trattava di una lettera di una donna pubblicata su una rivista, a testimonianza di quanto una simile violenza possa lacerare le corde più profonde di una animo femminile costretto a subire certe atrocità.
Nel finale Franca Rame, dopo aver camminato da un parco cittadino alla via Fatebenefratelli, guarda il palazzo della questura ed immagina il trattamento che le sarebbe stato riservato dai poliziotti (allora tutti maschi): le loro imbarazzanti domande (ha provato l’orgasmo? come era vestita?) e i loro mezzi sorrisi. Franca Rame era una prima di tutto una donna, una gran bella donna, un’attrice…ma soprattutto un’attivista di sinistra che conosceva bene gli ambienti della questura in quegli anni, quando ancora esisteva il matrimonio riparatore; sapeva bene come la violenza sessuale fosse inquadrata nella giurisprudenza di allora.
Ecco perché guardando quel palazzo, lo stesso da cui precipitò l’anarchico Pinelli all’indomani della strage di piazza Fontana, ci pensa e ci ripensa, e poi decide di tornare a casa e denunciare i suoi aggressori il giorno a seguire. “Torno a casa, si … torno a casa. Li denuncerò domani”.
Questa sera alle 18 al Lazzaretto Di Cagliari
Elena Pau interpreta Franca Rame
A seguire, la tavola rotonda “Quali azioni contro la violenza”.
Con Gabriella Acca, primo dirigente Polizia di Stato, Anna Rita Ecca, Consigliere OMCeO Cagliari, Rosanna Mura, Presidente Comitato Pari Opportunità Ordine Avvocati di Cagliari, Luca Pisano, Direttore Master in criminologia IFOR.
Modera il giornalista Giacomo Mameli.