Le minacce di morte non l’hanno fermata. Ventiseienne, di Arezzo, è andata avanti. Il suo viaggio virtuale (tramite social network)- e reale tra gli adoratori di Satana, anche se con qualche timore, è proseguito.
“Per qualche tempo – spiega Elena Testi, giornalista – avevo pensato di mollare. Ma poi sono andata avanti nelle mie ricerche per rendere giustizia alle tante vittime delle sette sataniche presenti in Umbria. Cosa ho scoperto? Che Perugia ha un sapore noir. Che per presenze di sette sataniche l’Umbria si piazza al quarto posto in Italia e che nella terra di san Francesco, il satanismo è uno strumento di potere”.
L’umbria si troverebbe a metà del percorso che unisce Torino e Cefalù, due dei luoghi più legati al satanismo in Italia. Un particolare da non trascurare..
Il testo – poco meno di 170 pagine – è un viaggio nella parte più oscura dell’Umbria, tra chiese sconsacrate e sette sataniche che,secondo l’autrice, avrebbero avuto un ruolo importante in alcuni delitti famosi in Italia. E questo grazie all’ indifferenza di un’opinione pubblica disinformata.
L’inchiesta della giornalista parte dal caso della “ragazza di Foligno”, diventata famosa grazie al programma televisivo le Iene e vittima delle bestie di Satana, ripercorre il caso di Luigi Chiatti, fino a capovolgere le conclusioni processuali, che inchiodarono il “mostro di Foligno” come unico responsabile dell’omicidio del piccolo Simone Allegretti. E tocca la morte della famosa antropologa Cecilia Gatto Trocchi, che secondo la versione ufficiale si sarebbe suicidata, ma sulla cui fine tanti dubbi restano.
A conclusione del testo, una interessante guida alla simbologia nera.
Ma chiediamo ad Elena come è stato scoprire, sotto mentite spoglie, verità tanto sconvolgenti.
Come ti è venuta l’idea di scrivere un libro sul satanismo in Umbria?
Perché l’Umbria è una delle regioni con la presenza più alta di sette sataniche. A dire il vero l’idea del libro è nata dopo aver costatato che in questa terra spariscono ogni anno troppe persone. Da qui la volontà di dare una risposta. Una ricerca durata molto tempo, che mi ha aperto davanti un mondo.
Che idea ti sei fatta, Perugia quasi come Torino?
Questa è una domanda alla quale non so rispondere con precisione, non avendo analizzato la situazione di Torino, ma posso tranquillamente affermare che Perugia è una città dal sapore noir.
Chi aderisce alle sette? E perché?
Alle sette aderiscono in molti con l’intento di entrare a far parte di un gruppo del tutto dedito a Satana. Entrare significa appartenere, identificarsi con altri componenti e sentirsi più sicuri. Purtroppo una volta entrati, è difficile uscirne. In Umbria si è calcolato che le sette sono in tutto quattordici, ma secondo me sono di più. Non si differenziano tra loro. Anzi,, sono strettamente collegate. Le uniche a restarne fuori sono quelle dei ragazzini, che si divertono con i riti, ma che con il satanismo hanno ben poco a che fare.
Quanto è stato tosto fare l’inchiesta? Hai avuto paura?
Mi sono infiltrata. Ho fotografato nella mia mente quello che accadeva, poi l’ho trascritto su carta. Se è stato rischioso? Probabilmente, sì, ma volevo arrivare alla verità o almeno capire chi si celasse dietro queste persone. A volte ho avuto paura, soprattutto la sera, quando nella mia stanza riflettevo sugli effetti di quello che sarebbe potuto accadere, ma poi accantonavo le ansie e mi rimettevo al lavoro. Ogni ricordo di questa avventura lo giudicherei particolare.
Hai scoperto che ci sono adepti insospettabili?
Insospettabili, credo lo siano tutti. Professori, genitori, insomma un po’ di tutto. Non vanno di certo in giro con teschi o vestiti di nero, perciò non è semplici riconoscerli.
Chi ti ha aiutato?
Ho avuto l’appoggio della mia famiglia e dei miei editori, Isabella e Claudio.
Umbria terra, dunque, di santi e demoni?
Assolutamente, sì. Anche la figura di San Francesco è legata al fenomeno settario. In questa terra assistiamo a un ribaltamento della santità, che sfocia nella profanazione. Ma su questo vi rimando al libro
Cosa è successo dopo l’uscita del libro?
Qualche minaccia, ma me l’aspettavo.
Le sette sono collegate a qualche centro di potere in Umbria?
Le sette sono uno strumento di potere.
Il prossimo libro?
Ci sarà, ma non su questo argomento sicuramente
No, non mi sento una tipa tosta. I veri tipi tosti sono i miei genitori, che mi hanno insegnato a lottare e ad amare chi dà valore alla vita. Proprio per questo credo che il 70% del merito vada a loro, un 20 a me e un 10 ai miei editori. Non vorrei che si offendessero. Alla fine si sono presi qualche infarto pure loro
Il tuo e’ il primo libro sul satanismo in Umbria?
Il primo in Umbria e con questo metodo l’unico in Italia
Cinzia Ficco