Tutti i temi dell’autorappresentazione e della propaganda delle società elettriche sono ben riassunti nel documentario Incom, proveniente dall’Archivio storico dell’Istituto Luce, L’avvenire sull’altopiano del 1949.
Il documentario è dedicato al complesso degli impianti costruiti sull’altopiano della Sila in Calabria, a partire dagli anni Venti: le centrali di Timpagrande, Orichella, Calusia, i laghi dell’Ampollino e dell’Arvo, i nuovi impianti del Savuto e del Coscile.
L’impegno delle società del gruppo SME per realizzare questo sistema produttivo, in grado di alimentare l’intero Mezzogiorno continentale, dalla Puglia a Napoli, è stato imponente: “tanto è bella qui la natura tanto è ostile ai tentativi di ricavarne energia”, ricorda lo speaker; “la montagna è stata stritolata” e “in certi luoghi si è ridisegnata la carta geografica”, portando il fiume Savuto a sboccare nello Jonio mentrer prima completava il suo corso sul versante opposto. Al posto dei “grandi alteri boschi”, dei pascoli per gli armenti, ora sorgono moderni “castelli d’acciaio alti come i palazzi delle città straniere”; macchinari che, con assoluta fiducia nel progresso tecnico, “non ci si stancherebbe mai di guardare”: macchine, che sembrano avere una “maestosa e tremenda vita, che non ha bisogno di riposo e non si sbaglia mai”.
L’’intervento dell’industria moderna ha consentito di costruire un “paese nuovo”: dove prima “per secoli il tempo fu immobile”, dominato da “mestieri antichi”, “mestieri di bosco”, è ora sorto un mondo di opportunità per gli abitanti della Sila, “emigranti anche loro dall’antico disagio ma in casa propria”.
Dieci anni dopo questi stessi temi sono utilizzati in due “spot”, provenienti dall’archivio storico della Sme conservato oggi dall’Enel, commissionati alla Sipra dalla Società lucana per imprese idroelettriche per il lancio di una campagna promozionale nel dicembre del 1958, che metteva in palio televisori, cucine con forno, scaldabagni. Il primo, Un paese rinasce, è rivolto a promuovere gli usi industriali dell’energia elettrica.
L’arrivo dell’elettricità smuove l’immobilismo di secoli: “ogni giorno lo stesso sforzo, ogni giorno la stessa fatica, ogni giorno gli stessi gesti”. Ma l’avvento della nuova “formidabile energia” è stato in grado di procurare “benessere e felicità” al “piccolo paese”: “un gesto bastò a rimpiazzare mille fatiche”, “l’acqua sgorgava da sola più fresca, più chiara”, “il suono delle macchine sembrava una canzone”.
Il secondo, Una vita migliore, è rivolto invece agli usi elettrodomestici, “moderni apparecchi che vi potranno dare una vita migliore”.
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