O meglio, momenti straordinari! Da ricordare. Straordinaria anche la risposta che avrebbe dato l’ex (?) comico genovese ad un giornalista che gli chiedeva dove avrebbe atteso i risultati elettorali: a casa, dove curerò la lattuga! Un senso del low-profile e della comunicazione politica effettiva che strideva in maniera sostanziale con il chiacchiericcio continuato dei soliti noti presenti in forze in questo o quel salotto televisivo (tutti sprovvisti di grafici riepilogativi decenti, tra l’altro, quei salotti!), e pronti a difendere le proprie indifendibili ragioni. Stupefacente anche la sensazione di vuoto che procurava, in quegli stessi studi televisivi, l’assenza dei veri vincitori della competizione elettorale, i grillini, ai quali per ovvie ragioni gli altri potevano rivolgersi soltanto “in absentia”, mentre le risposte proposte erano solo eco dei loro stessi pensieri.
Di fatto le implicazioni dell’inusuale status-quo erano, e sono, grandissime. Era un po’ come se Grillo e i suoi stessero finalmente togliendo l’usato giocattolo dalle mani di quei politici, giornalisti, intrattenitori di lungo corso, finanche da un Bruno Vespa che negli ultimi anni è stato una sorta di deus-ex-machina della modalità più trendy di discutere di politica (di farla?). Adesso infatti, volente o nolente, era costretto, pure lui, a discuterla in assenza dell’interlocutore privilegiato, o magari inviando un giornalista giovane davanti alla casa di Grillo piuttosto che uno blasonato nella speranza che quello riuscisse dove gli altri avrebbero sicuramente fallito. Mi ripeto: momenti straordinari! Momenti straordinari e forse l’unico spiraglio di luce dentro le dinamiche asfittiche di un risultato elettorale che lascia un po’ tutti con l’amaro in bocca. Di un risultato elettorale che a sentire le continuate chiacchiere mediatiche ha molti vincitori, ma un solo perdente: il nostro amatissimo Paese!
Scrivevo “peccato!”, in apertura, perché sulle homepages dei giornali-che-contano si leggono adesso strane dichiarazioni grilliane: “Voglio Dario Fo al Quirinale!”. Strane per il modo verbale usato e strane per il contenuto. Diamo a Grillo il beneficio del dubbio – del resto non sarebbe la prima volta che le sue dichiarazioni vengono manipolate al solo scopo di ottenere l’effetto-scoop. Diamo a Grillo il beneficio del dubbio e immaginiamo che quello di vedere Dario Fo al Quirinale sia solo un suo desiderio, non un ordine. Il mio desiderio invece è di vederci una donna in gamba come Emma Bonino. Una che la politica la fa e l’ha sempre fatta perché la sente sulla pelle, non per niente nei salotti-televisivi-che-contano la si incontra raramente. Sarà un caso?
Featured image Emma Bonino, fonte Wikipedia.
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