• Abolizione della legge Gelmini
• Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti
• Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via Internet in formato digitale
• Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo
• Abolizione del valore legale dei titoli di studio
• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica
• Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti
• Insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri (obbligatorio in caso di richiesta di cittadinanza)
• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie
• Investimenti nella ricerca universitaria
• Insegnamento a distanza via Internet
• Integrazione Università/Aziende
• Sviluppo strutture di accoglienza degli studenti
Proposte piuttosto scarne e un po’ fuori contesto se consideriamo la situazione che vive oggi la scuola. Proposte insomma che tendono a smantellare l’esistente ma senza proporre una chiara ed attuabile alternativa. Nessun cenno viene fatto al reclutamento e alla formazione degli insegnanti, problema quanto mai cocente in questo periodo. Purtroppo la scuola non si fa solo con internet e l’inglese, pur essendo entrambi strumenti necessari per il futuro, la scuola si fa innanzitutto con il lavoro degli insegnanti che vivono ormai da troppo tempo fermi nel limbo della precarietà e senza un percorso univoco per la loro formazione, in balia delle continue riforme dei governi che si succedono. Ciò che serve alla scuola è invece un lungo periodo di stabilità.
Alessia Gervasi