Elezioni 2013: il programma sulla scuola del PDL e Lega Nord

Creato il 11 febbraio 2013 da Propostalavoro @propostalavoro

Continuiamo la nostra rassegna sui programmi elettorali relativi alla scuola. Dopo aver  illustrato il programma del centro sinistra, passiamo ora al PDL. All’inizio di Febbraio il partito ha pubblicato un documento dove espone il programma che intende avviare in caso di vittoria, all’interno di questo, una pagina è dedicata alla scuola. Riportiamo per intero quanto contenuto nel testo ufficiale intitolato “Scuola Università e Ricerca” :

  • Raddoppio detassazione utili reinvestiti in ricerca
  • Credito di imposta automatico sugli investimenti relativi a innovazione di prodotti,  processi, organizzazione
  • Piena implementazione del Fondo per la concessione di un credito  di imposta per la ricerca e lo sviluppo istituito con l’ultima Legge di Stabilità, con particolare riferimento alle PMI
  • Prestito d’onore – credito allo studio
  • Esenzione fiscale totale sulle borse di studio sia per il beneficiario che per chi le finanzia
  • Autonomia delle scuole nella  scelta degli insegnanti, negli organici e nella gestione efficiente dell’offerta scolastica e formativa
  • Valutazione di scuole, docenti e università al fine di favorire la meritocrazia
  • Avvio e sviluppo dell’agenda digitale nella scuola
  • Favorire rapporto scuola-impresa anche sostenendo i percorsi di formazione professionale, sul modello delle scuole tecniche tedesche
  • Razionalizzare la distribuzione territoriale degli istituti e degli insegnamenti universitari
  • Agganciare la distribuzione  del fondo di finanziamento ordinario per le università a parametri strutturati di qualità
  • Inizio del percorso educativo a 5 anni
  • Sviluppo e valorizzazione dell’inglese come lingua di insegnamento nei corsi di laurea

Riportiamo, inoltre, quanto aggiunge l’onorevole Cementero, responsabile nazionale scuola, università, ricerca e cultura del Pdl in merito al reclutamento dei docenti: “Andremo sicuramente avanti sulla separazione tra abilitazione professionale e sistema di reclutamento. C’è bisogno di competenze forti dei docenti, soprattutto nelle metodologie didattiche, e di ambienti di apprendimento adatti ai nostri giovani. Ma è bene essere chiari su un punto: non possiamo alimentare ancora il precariato. La formazione deve essere legata alla reale possibilità di insegnare. La mia preoccupazione maggiore è per i giovani. Sosterremo il più possibile le nuove risorse che vogliano entrare nel mondo della scuola, senza ovviamente dimenticare chi da anni insegna già. La nostra costituzione prevede i concorsi come sistema di accesso alla pubblica amministrazione e, di conseguenza, anche alla scuola. Questo è il punto dal quale deve necessariamente partire ogni riflessione sul sistema di reclutamento. Pensiamo quindi a concorsi biennali che evitino la creazione di graduatorie ad esaurimento. Si dovrà poi ragionare sulle modalità di svolgimento di questi concorsi e soprattutto sulla possibilità che le scuole, in rete, possano scegliere docenti". (intervista intera)

Per quanto riguarda la Lega Nord, che ricordiamo è alleata del PDL in queste elezioni, sul loro sito istituzionale si legge:

“La Lega Nord si batte da sempre contro il monopolio statale nella scuola; per questo motivo ritiene che sia necessario garantire il massimo sostegno alla scuola non statale, incentivando così la concorrenza tra istituti scolastici e rendendo finalmente effettivo il diritto di scelta da parte delle famiglie”. Sempre sul loro sito internet è contenuta una proposta sull’inserimento degli studenti stranieri attraverso l’istituzione delle cosiddette “classi ponte”: “Il progetto prevede, di rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri che non conoscono la lingua italiana, siano essi comunitari che extracomunitari, provvedendo all’istituzione di classi-ponte (composte ciascuna da un numero minimo di cinque e da un numero massimo di venti studenti, suddivisi secondo l’ordine di scuola a cui sono iscritti) che consentano agli studenti stranieri con uno scarso o inesistente livello di alfabetizzazione della lingua italiana di frequentare corsi di apprendimento della stessa in full immersion, quali corsi di base preparatori e propedeutici all’ingresso nelle classi definitive. Una volta acquisito un livello di conoscenza accettabile della nostra lingua e dei nostri principali usi e costumi, lo studente straniero si inserirà senza problemi nel normale circuito scolastico”. 

Alessia Gervasi


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