Elezioni 2013: voto italiano sorvegliato speciale

Creato il 25 febbraio 2013 da Webnewsman @lenews1
Elezioni 2013

Dopo un anno di governo tecnocratico di Mario Monti, gli italiani tornano alle urne (domenica 24 e lunedì 25 febbraio) in un'elezione tenuta sotto stretta sorveglianza dai mercati finanziari di tutto il mondo e dai leader politici europei. L'Italia è il terzo paese più indebitato al mondo dopo gli Stati Uniti e il Giappone. Impantanato in una profonda recessione, con un tasso di disoccupazione superiore al 10%, il paese deve tornare a crescere ad un ritmo abbastanza costante. Diversamente, le entrate fiscali del paese non saranno sufficienti a rimborsare l'enorme debito dell'Italia (120% del PIL),

La storia (relativamente recente) ce lo insegna: quando i mercati si innervosiscono e la credibilità di un paese viene meno, i tassi di interesse si impennano. La crisi (soprattutto di fiducia) di cui ha sofferto l’Italia e che ha spinto la maggior parte degli investitori a disertare il paese, si è tradotta in un incremento dei rendimenti dei titoli, balzati al di sopra della soglia del 7% (livello che alcuni analisti ritengono insostenibile) e in un selvaggio sell-off nei mercati di tutto il mondo,  Stati Uniti compresi.

La scelta degli italiani, compiuta attraverso l'espressione di voto, non è rilevante solo per la stessa Italia, ma anche per gli investitori internazionali. Se i risultati delle elezioni sono dunque particolarmente attesi a livello europeo si sta riaffacciando lo spettro della speculazione e la paura che possa  riacutizzarsi l'ondata sepcultaiva contro il debito sovrano dei paesi della zona euro. Con tutte le conseguenze che questa produrrebbe.

Secondo gli analisti i rendimenti dei titoli a 10 anni, ora al 4,4 per cento, potrebbero scendere al 4 per cento in caso di governo stabile, ma balzerebbero verso il 4,75-4,90 per cento se i risultati non fossero risolutivi. La Commissione europea prevede che l'economia italiana possa ridursi dell'1 per cento nel 2013, peggio di quanto previsto in precedenza (un doloroso monito per il prossimo successore di Monti!). Gli investitori stranieri temono soprattutto l’instabilità e una eccessiva frammentatazione, che di fatto non permetterebbe l’individuazione di una chiara maggioranza.

L'Europa resta un tema caldo. La metà dei candidati ne ha fatto l'argomento principale della propria campagna elettorale (euroscettici compresi). Beppe Grillo, leader del Movimento cinque stelle, in occasione dell'ultima tappa del suo "Tsunami Tour" ha persino annunciato l'indizione di un referendum per decidere circa un possibile ritorno alla moneta nazionale ... Secondo voi, il prossimo governo italiano, saprà attuare le riforme economiche necessarie per risollevare il paese e salvarlo dal rischio di un collasso?


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