“L'OSCE non affronterà la questione del riconoscimento o non riconoscimento del Kosovo. Il ruolo che possiamo svolgere e il contributo che possiamo offrire riguardano la sostanza – garantire alle persone il diritto di voto", ha affermato il coordinatore speciale per le elezioni in Serbia, facendo seguito alla richiesta avanzata mercoledì dal ministro per il Kosovo e Metohija, Goran Bogdanovic, affinché l'Osce offra assistenza per lo svolgimento delle elezioni. Le autorità di Pristina concordano sul fatto che l'Osce organizzi le elezioni parlamentari e presidenziali indette da Belgrado, ma esorta altresì l'Osce ad organizzare le elezioni locali indette da Pristina nel nord, secondo quanto riportato in precedenza dalla stampa di Pristina.
In merito al ruolo dell'OSCE nel processo elettorale in Serbia, Mecacci, che si è recato a Belgrado per una visita di due giorni, ha affermato che gli osservatori dell'organizzazione seguiranno la campagna elettorale e analizzeranno sia i resoconti dei media che le decisioni emesse dalla commissione elettorale. Inoltre, il giorno delle elezioni, 50 gruppi composti da membri dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE e del Consiglio d'Europa si recheranno in varie parti della Serbia al fine di controllare lo svolgimento delle elezioni.
In merito alla presidenza di turno dell'OSCE che nel 2015 toccherà alla Serbia, Mecacci ha dichiarato: “Presiedere una tale organizzazione sarà per la Serbia un'occasione per dimostrare che i suoi politici sono responsabili e capaci di guidare organizzazioni internazionali, soprattutto se si considera che l'Osce si occupa di cooperazione nel settore della sicurezza e dei diritti dell'uomo. Ritengo che questa straordinaria occasione permetterà alla Serbia di essere considerata come merita, ovvero parte della famiglia europea".