L'esito delle elezioni in Francia, Serbia e Grecia, scrive il sito croato index.hr, vengono gia' qualificati da alcuni come 'primavera europea' perche' hanno dimostrato un chiaro desiderio di cambiamenti. Mentre i cittadini attendono i primi passi concreti, i politici sono attualmente occupati con se stessi e la formazione del governo, prosegue il sito croato.
Il capo dello stato croato Ivo Josipović in uno dei suoi primi commenti si e' congratulato con tutti quelli che in Grecia, Francia e Serbia hanno avuto il successo elettorale. Ha detto di aspettarsi che la Croazia con tutti questi paesi continui a collaborare, quale che sia il governo che avra' l'incarico di guidarli. "Con tutti questi paesi noi ci impegnamo a crostruire buoni e amichevoli rapporti" ha detto il presidente Josipović. "La stretta vittoria di Hollande ha portato ai francesi nuove speranze nella possibile fine di crisi che aveva segnato la seconda meta' della presidenza di Sarkozy. In Grecia invece rari sono quelli sorpresi dai buoni risultati che a dispetto di Bruxelles hanno ottenuto la sinistra e la destra estremiste" ha sottolineato il presidente croato e ha aggiunto che i cittadini in giro per l'Europa ovviamente, motivati dalla crisi, sono desiderosi di cambiamenti.
Index.hr scrive che mentre i greci stanno cercando di capire se con Hollande verra' ammorbidita la fortissima pressione eurotedesca su Atene, a Belgrado il piu' ricercato in questo momento e' Ivica Dačić anche se i progressisti di Tomislav Nikolić hanno ottenuto una sottillissima precedenza rispetto ai democratici di Tadić. Se il socialista riformato di Milošević, come lui stesso annuncia, avra' veramente la poltrona di premier, per adesso sono ancora soltanto speculazioni. Come anche l'esito del secondo turno persidenziale tra Tadić e Nikolić conclude uno dei piu' letti siti croati.
"Il piccolo Slobo sulla via verso il potere" cosi' il titolo dell'articolo del quotidiano di Monaco di Baviera "Sueddeutsche Zeitung". L'articolo spiega che "i socialisti serbi hanno raddoppiato il numero dei loro parlamentari mentre il capo del partito Ivica Dačić adesso vuole diventare premier". Il testo prosegue che il lider dei socialisti, nella lotta contro la mafia per anni collegata con lo stato, e' riuscito spesso ad avere grande successo. Durante il suo mandato sono state arrestate diverse persone che si collegano con l'attentato contro il premier prooccidentale Zoran Đinđić. Il giornale tedesco ricorda anche che da Washington Dačić ha ricevuto molte congratulazioni per il suo lavoro nella sopressione del traffico illecito di droghe. A Bruxelles spesso menzionato perche' si fa carico dell'agenda dell'Ue.
"Sul passato maggiormente tace" constata Sueddeutsche Zeitung e ricorda che negli anni novanta Dačić fu il portavoce di Milošević e risultava coresponsabile per la politica probellica della Serbia contro la Bosnia, Croazia e Kosovo. Infine, questo regime ha fatto precipitare anche la Serbia nella miseria e nella poverta'. Il giornale tedesco sottolinea anche che Dačić fino ad oggi ha rifiutato di scusarsi e aggiunge che "nel frattempo il piccolo Slobo, come chiamato dai media di Belgrado, e' diventato pragmatico. Alle elezioni presidenziali nel 2004 ancora con toni convincenti diceva che il Kosovo deve restare per sempre parte della Serbia. Oggi pensa che la Serbia non puo' lottare contro il mondo intero e che deve seguire una politica realistica". Dietro queste affermazioni si nasconde l'idea della divisione del Kosovo, constata il giornale di Monaco e aggiunge che Dačić ritiene che solo in tal modo la Serbia puo' salvare la propria faccia.
Infine, va detto che commentando un testo di "Koha ditore", il giornale di Priština, in cui si afferma che il potere kosovaro insistera' presso i rappresentanti dell'Ue affinche' Dačić non diventi il futuro premier della Serbia, Dačić ha affermato che questa non puo' essergli altro che la migliore pubblicita'. "Quando i vostri nemici, tutti quelli che si impegnano per l'indipendenza del Kosovo ritengono che io non debba diventare permier perche' metterei a repentaglio l'indipendenza, allora io ritengo questo un grande complimento" ha constatato Dačić. Il giornale di Priština ha scritto che il Partito Socialista Serbo che Ivica Dačić aveva ereditato dal "boia balcanico" e' la piu' grande sorpresa delle elezioni in Serbia. Esso si e' posizionato fortemente come terzo partito e fatto si' che Dačić possa diventare candidato a premier". I voti del SPS potrebbero decidere anche chi dei due candidati al balottaggio diventera' il presidente della Serbia, agginge 'Koha ditore' e ricorda che Dačić e' stato caratterizzato anche da una retorica aspramente nazionalista e populista prima delle elezioni e che ha concesso gli arresti di albanesi della Valle di Preševo ma anche di albanesi del Kosovo durante il loro ingresso o uscita dalla Serbia. Come migliore notizia il giornale di Priština evidenzia il fatto che l'ultranazionalista Partito Radicale Serbo di Vojislav Šešelj non e' riuscito a passare la soglia elettorale.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi