Oltre 5000 candidati di 87 schieramenti si contendono 450 posti in parlamento, in una consultazione che, tra forte sfiducia e disilluzione verso la politica nazionale, ha assunto le fattezze di un vero e proprio referendum di metà mandato su Janukovic. Fiaccato dall’asfissiante corruzione in cui si dibatte il paese e soprattutto dalle accuse di aver instaurato in Ucraina un regime autoritario, il presidente attenderà con apprensione gli esiti di una tornata elettorale sulla quale peserenno molto le polemiche dovute alla detenzione dell’ex pasionaria della Rivoluzione Arancione Julija Timoshenko, a cui la Corte Suprema ha proibito di presentare la propria candidatura alle elezioni.
L’assegnazione dei seggi, per via della legge elettorale recentemente approvata, avverrà su base sia maggioritaria che proporzionale: ciò significa che molti candidati indipendenti, eletti con il maggioritario, potranno sedersi alla Rada accanto agli eletti dei partiti che supereranno la soglia di sbarramento del 5% con il proporzionale. E ciò potrebbe comportare qualche sorpresa: se il numero degli eletti indipendenti fosse elevato, questi potrebbero fungere da ago della bilancia e favorire la nascita di coalizioni di governo tra i partiti dell’opposizione. Ma soprattutto, il presidente potrebbe clamorosamente ritrovarsi con una Camera Bassa a lui contraria, con l’opposizione in grado di avere i numeri per aprire una procedura di impeachment contro di lui.