Claudio Ricci
Prima del voto cominciano le grandi manovre sulle regole elettorali, e piccoli e grandi gruppi di potere muovono le pedine per posizionarsi in maniera comoda nella spartizione dei posti e dei seggi. Voci di corridoio sussurrano che dopo che il Pd ha proposto una legge regionale a collegio unico e doppia preferenza uomo-donna (che ha suscitato tanti mal di pancia ai prossimi candidati della conca) con soglie di sbarramento al 2,8 % di coalizione che in qualche modo molti considerano un regalo al Psi, esponenti della Margherita hanno proposto alla Marini di invitare il sindaco di Assisi Ricci nella coalizione del centro sinistra e portare cosi molti voti moderati alla causa del Pd, e di conseguenza proponendo alla presidente di svecchiare l’apparato del suo partito nel tentativo di costruire un grande partito di centro e assicurarsi la vittoria. Immediata contromossa di una
Marco Squarta e Giorgia Meloni
parte del Pd che non vede di buon occhio questa proposta e anzi rilancia suggerendo di lasciare Ricci al centro destra, almeno nella fase elettorale, e poi dopo la vittoria ripescarlo con un incarico importante nel consiglio regionale. Non si conoscono ancora le decisioni del sindaco di Assisi, ma la dice lunga il suo rifiuto di presentarsi alle primarie del centro destra, ovviamente, si pensa, per paura di scoprire troppo le proprie carte e contarsi. Come si vede un week end politico infuocato in Umbria, e se poi aggiungiamo che fonti romane parlano con insistenza di una candidatura di Marco Squarta, di Fratelli d’Italia, a presidente delle Regione e sostenuta fortemente da Giorgia Meloni e solo da una parte di Forza italia Umbria, ecco che il divertimento è servito.