Lei ci aveva già provato con i talent, cosa c'è stato di diverso, questa volta? O cosa ha tirato fuori di sé? In Italia è andata sempre bene, ma questa volta ho tirato fuori tutto di me. Ho raccolto tanto in questi mesi che sono stata in Italia, anche con Riccardo Cocciante. E tutte le volte che uscivo sul palco ricordavo che dovevo dare il massimo. Anche perché ero in un altro Paese e dovevo farmi capire dal pubblico.
Chi temeva di più come avversario? E chi le è rimasto più impresso? Io non temevo nessuno…Ero molto tranquilla. In fondo mi sentivo già vincitrice per il semplice fatto di esserci. E mi sono rimasti impressi tutti. Soprattutto nella finale: siamo stati diversi l'uno dall'altro, tutti bravissimi.
Il rapporto con Cocciante? Farà qualcosa con lui? Spero che faremo altre cose insieme perché voglio continuare questo rapporto iniziato qui. E' stato meraviglioso: lui mi ha fatto sentire come se fossi nella "mia" casa e non mi ha mai fatto sentire diversa. Mi ha fatto capire molte cose della musica. E, per questo, lo ringrazierò sempre.
Ha detto "grazie, Italia". Perché? E' l'Italia che mi ha votato. Ho avuto il 61 per cento di voti: vuol dire che sono andati oltre la mia nazionalità e hanno tenuto conto solo della mia voce, del mio spirito e di ciò che trasmettevo. Per questo ho ringraziato l'Italia e gli Italiani.
Le cambierà la vita, adesso? Che progetti ha? La mia vita è cambiata dal mio debutto in "The Voice". Ma già oggi devo parlare con Universal (la casa discografica con la quale ha vinto un contratto, ndr) per studiare i piani per il futuro, vedere cosa devo fare. Io voglio continuare a cantare, a fare musica. E non vedo l'ora di far conoscere i miei inediti e la mia musica. Certo che è un cambiamento di vita".
Chi è Elhaida Dani nella vita di tutti i giorni? Una ragazza che andava a scuola, a prendere un caffè con gli amici, una ragazza tranquilla che ascoltava musica e che, da quando è in Italia, è stata molto concentrata su "The Voice".
Insomma, una ragazza umile che ringrazia Dio e la sua famiglia per tutte le cose belle che le hanno dato.
Intervista di Carlo Casoli per Tv Radiocorriere