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Elisabetta II diventa la regina più longeva del Regno Unito: una retrospettiva.

Creato il 09 settembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

23.226 giorni: tanto è rimasta sul trono la Regina Elisabetta per sorpassare la sua trisnonna Vittoria come regnante più longeva nella storia del Regno Unito.

Oggi si conclude una piccola parte di storia iniziata il 2 giugno 1953, quando Elisabetta II fu incoronata a seguito della morte di suo padre, Giorgio VI, avvenuta nel febbraio dell’anno precedente. Ligi al protocollo, gli inglesi ritardarono di un anno la grande gioia che storicamente porta l’ascensione al trono di un nuovo regnante, per dare modo alla famiglia reale di elaborare il lutto.

La popolare regina, che oltre a sfoggiare i riconoscibilissimi completi monocromatici e sgargianti, che qualcuno dice indossi apposta per spiccare sempre nel mezzo della folla, fu la prima a visitare le lontane terre dell’Australia e della Nuova Zelanda, già pochissimi anni dopo aver indossato la corona, in un’epoca in cui i lunghi viaggi non erano certo facili e privi di rischi come oggi.

Elisabetta II ha regnato per tutta la seconda metà del ‘900 e ha portato simbolicamente nel nuovo millennio il suo regno, partecipando attivamente al cambiamento sempre più vorticoso dell’età contemporanea.

Insieme al marito Filippo, con il quale è sposata dal 1947, ha guidato l’Impero Britannico a trasformarsi nell’odierno Commonwealth, a seguito della decolonizzazione e della sempre maggiore indipendenza garantita ai territori d’oltremare. Partecipò in prima persona attraverso visite di Stato ai cambiamenti in India e Pakistan negli anni ’60; resistette ai rivoluzionari in Quebec che si dice tramassero la sua stessa morte.

Negli anni ’80 suo figlio Andrew, duca di York, servì nella Royal Navy durante la guerra nelle Falklands, ma era ormai evidente che la Corona stesse scemando ad essere un’istituzione soltanto simbolica, assorbita dalla consuetudine tipicamente inglese di un Primo Ministro dotato di ampi poteri, in quegli anni rappresentato forse al suo culmine dalla Thatcher.

Nello stesso periodo si assistette ad una sempre maggiore “soap-operizzazione” della famiglia reale, complice anche le nuove tecnologie che avanzavano e la diffusione dei classici tabloid inglesi, che sui pettegolezzi hanno sempre basato la loro fatturazione. La sua popolarità, già in discesa durante gli anni ’70, come dimostrano le ondate di cultura popolare sovversive (si ricordi la nascita di un intero genere musicale, il punk, come prova di questo), diminuì ulteriormente nel successivo decennio a causa dell’operato della Thatcher: scioperi, rivolte e una disoccupazione in crescita esponenziale misero in discussione il ruolo “benevolo” della Corona, che avrebbe dovuto aiutare il popolo e gli individui, e invece sembrava colpevolmente inerte. A ciò si dovette aggiungere il rifiuto, sempre da parte del Governo Thatcher, di imporre sanzioni nei confronti del Sud Africa in pieno apartheid. In particolare quest’ultima percezione pare negli anni essere sempre più smentita, ma la linea tra verità e pettegolezzo è, come si diceva, molto sottile quando si tratta di indagare la famiglia Reale: pare infatti secondo alcuni che la stessa Elisabetta abbia avuto una spinta notevole nel far cadere l’ordinamento discriminatorio sudafricano.

La spirale discendente della sua popolarità fu interrotta da una serie di fatti negativi accaduti durante gli anni ’90, che portarono il popolo inglese – e non solo – a provare una certa empatia nei confronti della Regina. Nel 1992, che Elisabetta definì il suo annus horribilis, due divorzi colpirono la famiglia reale; lei stessa fu contestata con il lancio di uova marce a Dresda e un incendio danneggiò il Castello Windsor. Pochi anni dopo, la famiglia Reale fu nuovamente al centro dei riflettori mondiali con la separazione di Charles e Diana e la di lei morte nel 1997. Dopo che la Regina espresse ammirazione per Diana in un discorso trasmesso in diretta televisiva, l’opinione pubblica tornò ad avere nei suoi confronti uno sbalzo positivo. Durante gli stessi anni, a seguito di ampissime contestazioni, fu la prima dei regnanti inglesi a pagare le tasse sul suo reddito.

Oggi, malgrado i nuovi mezzi di comunicazione e il sempre morboso occhio con il quale si guarda alla famiglia reale, va comunque constatato il mantenimento di una certa sobrietà che ha sempre contraddistinto Elisabetta. Si sa davvero poco di lei e dei suoi pensieri: non ha mai espresso la sua opinione politica e si è sempre comportata, almeno all’apparenza, in modo conforme ai suoi doveri civili e religiosi (com’è noto, in quanto Regina è anche a capo della Chiesa Anglicana), dimostrando di tenerli in grande considerazione e serietà.

Dal lato religioso, è in effetti storicamente sempre stata piuttosto aperta: oltre ad aver incontrato cinque papi ed aver favorito o comunque auspicato in più occasioni il dialogo interreligioso, ha partecipato con un certo fervore al Giubileo del 2000.

Elisabetta non ha mai concesso alcuna intervista alla stampa.

Oggi, all’età di 89 anni, gode secondo i sondaggi di una popolarità indiscussa: il 90% del Regno Unito la approva, ed è anzi tra le persone più quotate e stimate nel mondo: per la precisione, pare essere diciassettesima, anche se il dato proviene dalle istituzioni della Corona, e può essere legittimamente messo in discussione.

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