Salve a tutti!
Con i prossimi due articoli farete la conoscenza con una nuova amica di questo blog. Si tratta di Simonetta Biserni, una scrittrice e poetessa di grande talento che ha scelto questo blog per farsi conoscere e far conoscere la propria arte. La scelta in questi due casi è caduta su due suoi poemi, il primo intitolato “Elogio alla Scrittura” e il prossimo intitolato “Così e adesso”. Entrambi questi poemi, qui introdotti dalla stessa autrice, sono pubblicati sulla rivista “Segreti di Pulcinella” e sono gustabili integralmente a questo link. Ma ora bando alle ciance e diamo spazio alla bravissima Simonetta Biserni e al primo dei suoi splendidi poemi, intitolato, come detto in precedenza, “Elogio alla scrittura“. Il poema sarà accompagnato dalla riproduzione di “Immagine dell’inconscio“, un’opera pittorica realizzata, a tecnica mista, di dimensioni, al naturale, di cm. 30X40, realizzata da Alessandro Bargellini:
“Elogio alla Scrittura” è un poema ispirato al poco valore che oggi viene dato alla parola, sia a quella scaturita dalle nostre labbra, sia a quella messa per iscritto.
Si narra che quando Dio la Creò, una missione lei aveva da compiere: quella di esser sempre foriera della Verità.
Come in tutte le missioni importanti, il cammino le è reso difficile da molti ostacoli; la Parola uno solo ne trovò ma molto potente: l’uomo.
Costui non solo la usava a sproposito sotto forma di sproloqui e di promesse non mantenute ma, non contento, decise di nuocerle anche mettendo per iscritto al novantanove per cento, ciò che vero non era.
Lungo è il cammino della Parola che però, alla fine, riesce a portare a termine quanto aveva promesso al momento della sua nascita.
Ma per ogni fine c’è un inizio.
Con una nuova promessa:
La Verità.
Elogio alla scrittura
Parla la Scrittura
Vedo una quantità di versi sciocchi
una massa di parole data al caso,
tutto pare esser stato vano ai tanti occhi
e nel tentar di dare lustro alla Parola,
son stata presa per il naso.
Inutili gli sforzi dei Maestri d‘Alto Rango
Allievi pel mio degno han giocato la partita,
se tutto somiglia a uno sgraziato tango
o quanto più sgradevole,
una farsa mal riuscita?
Nel mio cuore è custodita una tristezza
un’angoscia inaspettata,
lesion profonda efferatezza;
l’uomo che la ferita ha inferta,
e mai non s’è rimarginata.
A chi pensa d’avermi dato fama e gloria,
dico di non aver tanta premura,
se poi non rimarrà nella memoria,
come nello Antico Tempo il bello,
ma solo tanta spazzatura.