Elogio del TANGO: il ballo più sexy

Creato il 21 luglio 2010 da Francy

Questo è un blog dedicato a tutto quanto è romantico ma non solo. Anche la passione, declinata in tutte le sue sfumature, ha uno spazio importante nella nostra vita .E se penso alla passione in termini artistici una delle prime cose che mi viene in mente non è un romanzo, un quadro o una poesia ma un ballo : IL TANGO.
Da qualche tempo ho un amore sviscerato per questa danza che purtroppo non so ballare ma che adoro guardare e sentire, soprattutto se accompagnato dalle musiche di Astor Piazzolla! Del tango, mi piacciono i passi, gli sguardi seri, i gesti sensuali ma controllati, i corpi allacciati ma mai del tutto vicini..non c'è nessuna danza che mi coinvolga di più, per me il tango è passione allo stato puro!
L’abbraccio tanguero […] non è lascivo, ma prima di tutto consolatorio, perché il tango è qualcosa di strano, che tiene ben distanti i piedi, ma unisce i cuori. E i tangueros se ne stanno così, un po’ a campana, come due biciclette appoggiate l’una all’altra, che si tengono su a vicenda. E si muovono insieme, eppure ognuno per conto suo, in una specie di miracolo di equilibrio, con l’uomo che avanza e la donna che arretra, tenendo curiosamente sempre ben lontane e fuori da ogni possibile contatto quelle parti che un tempo venivano considerate la sede d’elezione di ogni possibile onore. Anzi, talvolta l’impressione è che l’uomo faccia di tutto per raggiungere la donna, ma quella proprio sul più bello sgusci via, allontanandosi di quel tanto che basta per non compromettersi, ma restando nel contempo abbastanza vicina per non fargli perdere il desiderio... Talaltra invece appare che le proposte vengano accettate, che si stabilisca infine una relazione, con i suoi momenti intensi e con quelli burrascosi, con quelli sentimentali e con quelli passionali. Tutto ciò mentre i due continuano nello stesso tempo a sorreggersi, ad aiutarsi e a sostenersi reciprocamente. Come di solito accade nella vita reale, di cui il tango è, lo si desideri o no, una versione condensata in tre minuti.”
Pier Aldo Vignazia, da "Il tango è una storia d'amore... e non una rosa in bocca",
ed. Sigillo, Lecce, 2005.

 



Ma cosa sappiamo di questo ballo?

[...]Al di là delle problematiche legate a variegate ipotesi circa la sua origine, si può affermare che il Tango, forma d’arte che comprende musica e danza, nasce tra Beunos Aires (Argentina) e Montevideo (Uruguay), sul Rio della Plata, intorno alla seconda metà del XIX secolo. [...] I primi vagiti del Tango sono accolti nei sobborghi urbani di Buenos Aires, come la Boca, San Telmo o la zona di Parque Lezema, dove convergono tradizioni di differenti culture rivenienti da due gruppi di persone che vanno ad insediarsi nella città. Il primo è rappresentato dai “gauchos”, nome dei provenienti dalla campagna dell’hinterland, che si avventurano in città in cerca di sostentamenti in quanto scacciati dalla campagna lottizzata dai vari proprietari terrieri. L’altro gruppo è costituito da un cospicuo numero di immigrati provenienti dall’Europa (italiani, spagnoli, tedeschi, russi), famiglie numerose che sono ospitate in hotel chiamati “hotels de inmigrantes” o alloggiate nei grandi “conventillos” (vecchie case con ampio cortile interno, caratteristico dell’architettura spagnola e sudamericana, su cui si affacciano numerose stanze), nei cui cortili la musica ed i passi ritmati alle note rappresentano il trait d’union per molte persone rispetto a quanto non possa contribuire quel castigliano sgrammaticato che ciascuno si sforza di parlare. Questa gente, privata della propria identità e lontana dalla terra natia, per spirito di aggregazione inizia a raggrupparsi nei sobborghi argentini.
Nei primi anni del ‘900 il Tango inizia a configurarsi in modo organico trovando, in ambitomusicale, una sua intrinseca caratteristica nel “bandoneon(strumento tedesco, consistente in una sorta di fisarmonica di legno provvista di fori la cui apertura o chiusura con i polpastrelli produce le note, che è capace di cambiare la nota a seconda se il mantice viene compresso o, invece, dilatato). Da un punto di vista coreografico si delineano i primi passi codificati che, successivamente, saranno la base fondamentale della tecnica.
Il passo base del Tango è il “passo” in sé, dove per passo s’intende ilnormale passo di una camminata. La posizione di ballo è un abbraccio frontale asimmetrico in cui l’uomo (il ballerino “guida”, la donna segue) con la destra cinge la schiena della propria ballerina mentre con la sinistra le tiene la mano creando, quindi, una maggiore distanza tra la spalla sinistra dell’uomo e la destra della compagna. E’ l’uomo che chiede con un linguaggio puramente corporeo alla propria ballerina di spostarsi.
Il ballo, inizialmente, si diffonde tra gli uomini perché è considerato immorale se ballato in pubblico da coppie miste, anche per una probabile allusione all’atto sessuale: la coppia danza infatti abbracciata, generalmente guancia a guancia, molto unita nella parte superiore del corpo, mentre la parte inferiore esegue una serie di “passi” e “figure” in cui spesso le gambe e i bacini finiscono con l’essere a stretto contatto. Per tale motivo è oggetto di proibizione, specie dopo l’interdizione sottoscritta da Papa Pio X nel 1905.
Si narra,però, che il Papa dopo aver visto ballare il Tango ad una coppia affiatata di ballerini non abbia riscontrato nulla di scandaloso, revocando, pertanto, la sanzione prevista per chi lo avesse praticato. [...] Nato come musica da ballo, il Tango si arricchisce, ben presto, di testi destinati a diventare parte inscindibile della forma musicale che ne è all’origine. Negli anni ‘20 e ’30 del secolo scorso, i testi dei tanghi iniziano a ruotare attorno ad argomenti chiave quali la famiglia, la figura mitizzata della madre, la faticosa realtà dell’emigrato, la nostalgia per la patria e l’amore lontani senza tralasciare la vita dissoluta e lasciva dei cabaret.
I testi dei tanghi della cosiddetta “epoca d'oro” sono invece impregnati di malinconia e di fatalismo, evocando le pene e le gioie d'amore, le speranze, i ricordi e la vita di marginalità delle modeste classi rioplatensi. I testi attingono a fonti diverse, tra cui le poesie scritte in lunfardo (linguaggio in parte inventato ed in parte legato alla lingua parlata dell’immigrante, originariamente usato come linguaggio convenzionale dai malavitosi per non farsi comprendere dai gendarmi), gergo delle periferie rioplatensi. Tra gli scrittori che hanno dedicato al Tango pagine significative della loro produzione meritano di essere citati gli argentini Evaristo Carriego (1883-1912), Jorge Luis Borges, Julio Cortázar. La diffusione del grammofono (a partire dal 1870), nonché, nei decenni successivi, la possibilità di cantare nei teatri o alla radio, favoriscono la comparsa della figura del cantante di Tango, il più celebre dei quali rimane Carlos Gardel (1887 – 1935). Per soddisfare la domanda di Tango cantato emergono i primi parolieri di grande levatura (molti dei quali di origine italiana), quali Enrique Santos Discépolo (1901 – 1951), Homero Manzi (1907 – 1951), Enrique Cadicamo e Pascual Contursi. (Testo tratto dal sito Modica.info-Autore: Giuseppe Nativo )
[...]
Quasi cento anni fa, nel 1907 il Tango sbarca in Europa portato da Alfredo Gobbi, da Flora Rodrìguez e da Angel Gregorio Villoldo, che si guadagnerà fama immortale suonando “El Choclo”. Alfredo e Flora - marito e moglie - visitano le grandi capitali d’Europa, divenendo la prima coppia di ballerini di Tango di cui si abbia notizia. In pochi mesi il successo del Tango in Europa diviene immediato e incontenibile. Talmente travolgente che, sempre nel 1907, Giacomo Puccini arriverà addirittura a comporre un ”Piccolo Tango per Pianoforte”. Il 1907 rappresenta quindi una data fondamentale, l’anno in cui il Tango entra nelle nostre vite per regalarci ritmo, libertà, passione, ricerca della bellezza e dell’armonia. Sintesi perfetta della complicità di coppia. Non a caso il Tango è oggi indicato dagli esperti di Mental Therapy come una tra le più innovative (e piacevoli) forme di terapia per la coppia in crisi. (testo dal sito Il Mio Tango)

Anche il cinema sembra essere stato contagiato ultimamente dalla stessa 'voglia di Tango' ( voglia di passione?) che ha spinto migliaia di persone in tutto il mondo a iscriversi alle scuole di ballo. Forse prima o poi dovrò decidermi anch'io! Quanto ai film, gli esempi sono tanti, ma me ne viene in mente soprattutto uno...vediamo se indovinate qual è!

Enjoy the clip and enjoy TANGO!
E per chi come me ama il Tango di Astor Piazzolla ecco un'ultima irresisibile perla...Libertango!

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