Elogio dell’imbecillità.

Creato il 30 dicembre 2011 da Postscriptum

Bitonto, Mercoledì 28 Dicembre 2011,

parte dell’intervento da me esposto nel corso della presentazione pugliese del mio nuovo libro “Il Giallo e l’Azzurro” (link):

Quanto c’è di trascendentale nel ripetere inconsapevolmente un gesto, un tic, una particolare movenza che in passato è stato elemento distintivo di un nostro avo?

Perdita di tempo?

… Semmai vorrei chiedervi un’altra cosa: È possibile ripetere pedissequamente e con esatta cognizione di causa uno di quei gesti di cui parlavo prima, facendosi comodamente supportare da quell’unico Motore Infinito rappresentabile e menzionabile sotto lo pseudonimo di Caso?


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