Infatti possiamo parlare di comunicazione passiva nella misura in cui effettivamente non abbiamo modo di saggiare dal vivo le reazioni dell'utente alla nostra campagna di pubblicizzazione.
Ma c'è sicuramente un errore che non dobbiamo assolutamente fare, produrre email in quantità industriale, tanto da intasare le caselle mail del nostro cliente e indurlo a cancellare la sua iscrizione alla nostra newsletter.
Questo capita ed è un errore molto comune perchè tendenzialmente ragioniamo in termini solo ed esclusivamente di vendita, di tentata vendita dal nostro sito web all'utente finale.
Questo è uno dei più comuni errori da venditore dilettante, non tenere conto del punto di vista del potenziale cliente che si accosta al nostro sito, si iscrive alla nostra newsletter e legge i nostri contenuti.
L'analisi del contenuto della nostra mail è un punto fondamentale nell'utilizzo di questo canale di comunicazione, il contenuto deve sempre essere aggiornato, deve aggiungere qualcosa di utile, qualcosa che deve essere percepito come tale.
Proprio in questa direzione deve andare la nostra analisi, altro punto molto importante ai fini di una valutazione positiva della nostra attività, è la frequenza di invio della mail.
Una regola d'oro da seguire subito è quella di non utilizzare un canale di comunicazione con il nostro cliente continua e assidua, non deve diventare uno strumento di assillo, questo è una grande errore.
Quindi da subito bisogna impostare un canale di frequenza idoneo al mantenimento del rapporto con il nostro cliente, una frequenza settimanale di 2/3 mail, può essere un giusto compromesso.
In questo modo, facciamo da subito percepire che rispettiamo la privacy del nostro utente e vogliamo inoltrare contenuti che siano di reale utilità al nostro compratore, questo è un modo adeguato di porsi.
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