PRINCE TEES
A Belgrado un brand regale al 24 Hours of Elegance
Una corona per Logo….un Logo impegnativo che il Principe Emanuele Filiberto di Savoia usa con ironia. Un ragazzo solare, un nome importante, storico, anche imbarazzante, ma il Principe , che poteva essere re, ride e racconta questa sua nuova avventura, intrapresa seriamente. Il cuore rivolto al Made in Italy, con un partner di indubbio valore, Enzo Fusco (FGF Industry Spa), un grande del mondo del fashion, ecco che nasce Prince Tees, una capsule collection di 8 t-shirt in cotone e cachemere, una combinazioni di preziose fibre naturali, morbide al tatto e piacevoli da indossare, ideali sotto il blazer o il maglione in lana. Ogni t-shirt è curata nei minimi dettagli, impreziosita da elementi grafici unici e realizzata interamente in Italia, pensata per una clientela internazionale, raffinata ed elegante, amante dei prodotti artigianali e sartoriali.
Emanuele raccontaci questa “24 ore dell’eleganza” a Belgrado
E’ un evento, che ha già 4 anni di vita, che si svolge al Palazzo Reale, dall’11 al 13 settembre, sotto il Patronato del Crown Prince Alexander II e di sua moglie Principessa Katarina, nato come concorso di eleganza per auto d’epoca e con un piccolo salone di lusso; oggi, dopo tanto successo, con la scoperta di una nuova città così giovane e vivace come Belgrado, la cena a palazzo reale, fra favola e realtà, l’evento si è esteso a 3 giorni e si è arricchito di gioielli e moda couture, un occhio alla solidarietà con una asta benefica rivolta a orfanatrofi e ospedali.
E perché hai deciso di presentare il tuo giovane brand proprio a Belgrado?
Era nell’ottica degli organizzatori dell’evento, Cristina Egger e Alex Dordevic della De GorsiLuxury Consulting: la loro idea era quella di unire brand importanti alla storia del Paese, infatti mio cugino Serge di Yugoslavia, è figlio di mia zia Maria Pia di Savoia, e, dopo anni di esilio, ritrovare la nostra storia, ecco perché ho aderito con entusiasmo al loro invito.
In questa inedita veste ti senti un creativo?
Ciò che mi ha dato la spinta è stata la passione per questo lavoro, la voglia di creare c’era, in sinergia con un imprenditore fantastico, Enzo Fusco, titolare di FGF Industry (in portfolio brand come Blauer e C.P. Company), che produce le magliette, rigorosamente made in Italy, un grande maestro imprenditore, che produce qui in Italia; insieme a lui, abbiamo anche le stesse iniziali!!!! andiamo ogni giorno alla ricerca della bellezza, vogliamo che ogni nostro capo abbia dietro di sé una storia da raccontare.
A Belgrado dunque Prince Tees con una capsule collection di 8 capi…..
Un inedito sporty chic, il collegamento di un prodotto di altissima qualità con una corona, che, nel tempo, riesca a trasformare questo Logo in una qualità, facendone persino la cifra della mia creatività. Magliette preziose, in cotone e cachemere, “l’errore voluto e divertente” delle cuciture all’esterno a vista e i tagli al vivo. Magliette da indossare dalla mattina e per tutto il giorno, con jeans e sneaker con sopra una giacca per la sera». Questo è solo l’inizio di un’avventura che, stagione dopo stagione, si amplierà, con l’idea di arrivare a un total look.
Il prossimo passo saranno le felpe – torna a raccontarci Emanuele Filiberto – le t-shirt saranno in vendita da settembre, con la collezione invernale, in un selezionato gruppo di negozi, sia in Italia che all’estero.
La tua è una presenza emblematica a Belgrado?
Sicuramente, e, se mi permetti, dopo avere parlato di fashion e di storia, voglio parlare di futuro, citando la conclusione del discorso del Presidente Mattarella, durante la sua visita in maggio a Belgrado, citando, nel quarantennale della sua morte, Ivo Andric, Premio Nobel per la Letteratura nel 1961.
“Ovunque nel mondo, in qualsiasi posto il mio pensiero vada o si arresti, trova fedeli e operosi ponti, come eterno e mai soddisfatto desiderio dell’uomo di collegare, pacificare e unire tutto ciò che appare davanti al nostro spirito, ai nostri occhi, ai nostri piedi affinché non ci siano divisioni, contrasti, distacchi”.…giustamente, perché l’Adriatico unisca i nostri Paesi nella comune aspirazione alla pace, alla libertà e al progresso.
Press e photo courtesy Cristina Vannuzzi