All’inizio della prossima stagione estiva 2014 non manca molto e il porto turistico di Agropoli, nel Parco Nazionale del Cilento, accende i riflettori su di sé a causa dell’emergenza ambientale dovuta ad un incredibile accumulo di alghe, che offusca il suggestivo paesaggio. Segno, questo di una trascuratezza che deriva dalla mancanza di risorse economiche, che rischia di buttare nel degrado una rinomata zona turistica.
Preoccupati per l’economia locale, i residenti della zona, e indignati per il discutibile spettacolo offerto dalla montagna di alghe, hanno deciso di comune accordo, di effettuare una raccolta firme finalizzata ad incentivare interventi tempestivi per l’eliminazione dei residui di vegetazione marina dal paesaggio campano. I preoccupanti problemi che sono emersi e che sembrano ostacolare la rimozione della montagna di alghe, riguardano la mancanza di fondi necessari da destinare al loro smaltimento, dal momento che vengono considerati come rifiuti, senza contare le varie difficoltà burocratiche che rallentano le diverse fasi di attuazione delle proposte inerenti il problema.
Lo stesso sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, sottolinea l’impossibilità economica di attuare lo smaltimento delle alghe, in quanto servirebbe a questo scopo un’esorbitante cifra di cui il comune di Agropoli non dispone, vale a dire un milione di euro. L’alternativa proposta per l’emergenza che mette in allarme l’ambiente ed il turismo, necessita di una soluzione efficace e tempestiva: trasformare le alghe in un fertilizzante vegetale, in modo tale che i rifiuti marini diventerebbero una risorsa per il territorio, e il paesaggio tornerebbe alla sua bellezza originaria.
Tuttavia, la strada da percorrere non è così semplice anche perché necessita di un lungo e faticoso percorso burocratico fatto di permessi e autorizzazioni, prima di poter concretizzare la soluzione, visto che attualmente le alghe sono ancora classificate come rifiuti. A tal proposito, sono previsti una serie di incontri per la discussione dell’emergenza e della sua eventuale proposta risolutiva riguardo la trasformazione delle alghe in fertilizzanti vegetali, presso la facoltà di Agraria dell’Università di Napoli. Ciò che emerge è un quadro delicato, ma in ogni caso sembra prevalere l’impegno e la volontà da parte degli organi competenti e anche dei residenti, di voler risolvere al più presto il problema, poiché il porto di Agropoli è un importante polo turistico del Cilento, che per l’economia locale e per il benessere del paesaggio va tutelato e salvaguardato quanto prima possibile.