Magazine Politica Italia

Emergenza democrazia. Troppo Pdl in Parlamento, l’Italia è bloccata dai berluschini.

Creato il 10 maggio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Emergenza democrazia. Troppo Pdl in Parlamento, l’Italia è bloccata dai berluschini.

Tutto il sole d'Italy

Qualche titolo dei giornali di oggi. Assedio del Pdl a Monti: “Escluda nostre colpe sui suicidi”. Giustizia: “Raffica di emendamenti Pdl per bloccare la legge anticorruzione”. Blitz del Pdl: “Spunta un emendamento di Sisto sulla concussione che bloccherebbe il processo Ruby”. Pdl: “41 parlamentari firmano contro MarioMonti”. Casini: “L’esperienza con Api e Fli finisce qui”. Probabilmente perdere le elezioni un effetto lo provoca: fa incattivire. Comunque la si voglia mettere, il Pdl ha ancora la maggioranza relativa alla Camera (con la Lega) e quella assoluta in Senato per cui, se qualcosa non gli va, il partito liquido ormai in via di evaporazione, boccia. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sullo spessore politico del berluschini, a questo punto li avrebbe dovuti dissipare, altrimenti saremmo in presenza di una banda di negletti incapaci di intendere e di volere. Silvio punta al caos e il Presidentissimo che siede al Quirinale non lo accusa di antipolitica mica, anzi, lo blandisce e cerca di accontentarlo perché un serpente a sonagli, in qualche caso, diventa pericolosissimo. Il problema è che Silvio si chiama Silvio, mica Beppe e con i Silvi non si scherza. NanoBifronte ha ancora le carte in mano per dettare le regole del gioco. Lo scriviamo da quando lo hanno costretto a dimettersi, lo abbiamo sempre marcato molto stretto al contrario di altri che hanno cercato di rimuoverlo il giorno dopo. Abbiamo continuato a raccontarne le nefandezze quando tutti erano proiettati verso un futuro senza di lui. Magari avendo un po’ più di esperienza di altri, ci siamo resi conto subito che Silviopoteva anche andarsene ma che, con i numeri che ha in Parlamento, sarebbe stato difficilissimo muovere un passo senza il suo consenso. Tutta questa operazione, che ha costretto Monti a rivedere le sue dichiarazioni sui responsabili del suicidi attenuandone i toni, si porta appresso un peccato che possiamo chiamare “originale”, a Silvio sono stati concessi tutti i benefit possibili per un’uscita di scena dignitosa, a costo zero (per lui). La sentenza Mills sta a dimostrarlo ma poi, sul resto, qualcosa è andato storto e sia il Quirinale che Palazzo Chigi new-look, quando si sono resi conto che il prezzo stabilito da Silvio era troppo alto, hanno cercato di fare marcia indietro ma era troppo tardi. Una soluzione c’è. Tornare a votare. Nuova legge elettorale e la parola torna agli elettori. Subito. Governare con questo assetto e numeri che parlano ancora il berlusconese non sarà mai possibile, perché i pidiellini perdenti sono peggio delle iene, degli sciacalli e degli avvoltoi messi insieme. Questi signori, che la Storia inserirà fra i massacratori della giovane democrazia italiana, non hanno nessuna intenzione di mollare la presa. Molti di loro si sono già riciclati in Forza Italia poi nel Pdl, provenendo dal Psi, dal Pri, dal Pci, dalla Dc, dal Msi, dal Pli e perfino dal Psdi, figuriamoci quanto tempo impiegheranno a riciclarsi di nuovo. Il Pierfy li aspetta e a tal proposito ha già detto “stop”, come il Big Ben di Portobello, all’alleanza con l’Api e Fli.  Il Terzo Polo, incapace di decidere da che parte stare, è stato lo sconfitto di questa tornata elettorale e l’impressione che il bipolarismo sia entrato ormai nel dna degli italiani inizia a diventare più che certo. Il ritorno a un semiproporzionale, come il Pierfy vorrebbe per allearsi (dopo) con chi gli fa la proposta migliore, sembra, al momento quanto di più lontano possa esistere nei desideri degli italiani. Se Casini ne prendesse atto, saremmo tutti più soddisfatti. Nel respingere al mittente l’accusa di aver dimenticato Silvio, visto che siamo tra i pochi a parlarne un giorno sì e l’altro pure, torniamo brevemente al nostro post di ieri perché, dai commenti, ci siamo resi conto che si è sviluppato un bel dibattito, anche aspro, ma chi legge questo blog lo sa, le cose ce le diciamo in faccia. Abbiamo sempre scritto che i colpevoli di questa situazione sono coloro che hanno negato la crisi dicendoci che andava tutto bene. Problemi sul riconoscere in queste parole Silvio &hisFriend’s? Non crediamo. Abbiamo sempre scritto che non ci piace vivere in un paese commissariato, tanto più dalla finanza. Abbiamo parlato di Mario Monti, della sua provenienza, del gruppo amicale del quale fa parte dicendo che non ci piace, senza fraintendimenti né finzioni. Tutto ciò che il governo Monti ha fatto da quando si è insediato, è stato fare cassa ai danni dei disperati non intaccando in nessun modo né le rendite della casta né quelle dei ricchi. Anzi. Questo governo iniquo non ci piace, non ci è mai piaciuto né potrà mai fare qualcosa che possa rendercelo simpatico perché il suo “vizio” sta all’origine, la sua mission è salvare le banche e la finanza pensando che salvando loro, l’economia torni per incanto a girare. L’economia però, la fa girare il lavoro, non la disoccupazione, il risparmio e non i derivati tossici, l’industria e non le compagnie di assicurazione. C’è, fra noi e Mario Monti, una lettura antitetica della società, noi la vediamo basata sullo scambio di lavoro e di opportunità, con la politica in grado di dettare regole del gioco definite al mercato, Monti la vede basata sulla supremazia della finanza che può fare a meno della politica perché l’obiettivo è uno solo: il profitto. Non è una novità, la Bocconi da lui presieduta ha creato fior di finanzieri e broker, di operatori di borsa e di avvocati esperti in transazioni internazionali, cosa volete, che nel frattempo abbia cambiato pelle e sia diventato uno statista filantropo? Ma per carità. Una battuta per un’amica. Se in Italia ci fosse un Che (ma non c’è), quatto quatto, nottetempo, entrerebbe a Palazzo Chigi ricorrendo alla tecnica di guerriglia descritta a pag. 14 del suo manuale. Raggiunta la camera da letto del presidente del consiglio, offrirebbe un sigaro al Professore facendosi quattro chiacchiere con lui: prima di buttarlo dalla finestra.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :