Uffici e scuole chiuse, strade deserte, metropolitana bloccata, pattuglie armate e mezzi blindati ovunque, rastrellamenti, perquisizioni, retate.
Ai cittadini è stato prescritto di non affacciarsi alle finestre, e se l’avessero fatto, di non comunicare a nessuno ciò che avrebbero visto.
Non è la trama d’un episodio di Black Mirror, né del prequel di The Walking Dead, è successo a Bruxelles, sta in gran parte ancora succedendo, ed è stato giustificato con la caccia a un singolo presunto terrorista, del quale non si sa bene neanche se sia ancora affiliato o già dissociato e in fuga anche dall’ISIS, e che comunque non è stato trovato.
Nessuno ha protestato più di tanto per la clamorosa sospensione della democrazia e dello stato di diritto, seguita ai roboanti proclami sull’imperativo categorico di difendere a ogni costo le conquiste della Civiltà Occidentale come la democrazia e lo stato di diritto.
Le prove tecniche di golpe sono perfettamente riuscite.
Non che le classi dirigenti abbiano davvero urgente bisogno d’un golpe militare vecchio stile, ormai la democrazia in Europa è appena un sipario, e neanche di velluto pesante, è una tendina della doccia di plastica trasparente.
Comunque adesso sappiamo per certo che in nome d’una sicurezza impossibile gli europei sono prontissimi a buttare nel cesso anche questa tendina, e consegnarsi a una dittatura militare che, nel loro interesse, gli vieta anche di affacciarsi alle finestre.
Intanto in Italia, Renzi promette di controbilanciare il giro di vite poliziesco con qualche elemosina alla “Cultura”.
“Per ogni telecamera nuova che viene installata vogliamo un nuovo regista teatrale che sperimenti” ha detto testualmente il nostro Cazzaro in Capo. Magari un nuovo regista che metta in scena una versione sperimentale di “1984” durante la quale tutti gli spettatori vengano schedati.
Non ci resta che aspettare che le telecamere di controllo riprendano uno scambio di bustarelle, perché le classi dirigenti italiche riscoprano la sacralità del garantismo, e l’inviolabilità della privacy. La loro.
Dopo il teatro sperimentale, quale altro baluardo della nostra Cultura il governo s’impegnerà a sostenere in funzione antiterrorismo? In questi giorni Salvini e Sallusti hanno molto insistito nel dire che il crollo della Civiltà Occidentale cominci nelle scuole che non fanno il presepe. “Uno dei principali Valori dell’Occidente” l’ha testualmente definito Sallusti di fronte a un’accigliata Gruber in giubbotto di pelle steampunk. Renzi potrebbe quindi decretare il presepe obbligatorio in tutti gli edifici pubblici e privati. Il decreto Cupiello.
A sostenere il vero principale Valore dell’Occidente, lo shopping più o meno natalizio, ci penserà l’indotto del giro d’affari bellico.
Alessandra Daniele.