Magazine Politica

Emergenza pakistan: la "mafia del legname" dietro l'aggravarsi della situazione

Creato il 31 agosto 2010 da Alessandro @AleTrasforini
Non è affatto finito il periodo di intemperie che si sta abbattendo sul già disastrato Pakistan. A quanto pare da ultime notizie, l'animale uomo ha grandi colpe anche su questa strage che sotto il profilo dell'informazione è divenuta più silenziosa che mai. Immersi come siamo a vedere e, purtroppo, sentire parlare "donne" mentre si accollano l'onere di rappresentare l'italiana media al dittatore Gheddafi, di notizie come queste non se ne sente neppure l'ombra. Superando l'ennesimo, triste, orribile ed innominabile insulto alla donna, si vengono a sapere dal fronte pakistano notizie non affatto belle. Il sito www.ecoblog.it riporta una voce secondo cui il disastro avrebbe potuto esseredi gran lunga meno devastante di ciò che purtroppo è diventato. Sarebbe stato meno grave se la cosiddetta "mafia del legname" non avesse mosso i suoi, mai troppo felpati, passi. A quanto si apprende da un interessante articolo dell'Herald Scotland, sembra che la deforestazione subita dalle terre pakistane abbia notevolmente ingigantito gli effetti del già preventivato periodo di alluvioni. Disboscando e disboscando è stata ammazzata anche la possibilità che le foreste avevano di frenare le abbondantissime piogge. E' noto che gli alberi, soprattutto grazie all'azione combinata tra peso e solidità delle radici, possono tenere "ancorato" il terreno. Limitandone i movimenti, infatti, se ne aumentano solidità e stabilità. I torrenti di fango che stanno in questi istanti uccidendo natura e causando sfollati avrebbero potuto rimanere fissati agli alberi posti a monte delle pianure che stanno subendo ora una forza distruttiva senza precedenti. L'articolo dell'Herald non dice nulla di nuovo, se non riportare alla luce una sorta di "collage" di tutte quelle notizie riportate per decenni dalle cronache locali e ridotte all'inesistenza da una palese informazione incancrenita. La massiccia deforestazione che ha portato a fiumi di fango incontrollabili è stata originata e permessa, secondo l'articolo, da questa misteriosa "mafia del legname" che vanterebbe autorevoli appoggi persino dentro il parlamento pakistano. La situazione attuale era abbondantemente prevedibile, secondo moltissimi. Erano infatti arrivati dai locali moltissimi moniti, moltissimi annunci di possibili emergenze di rilievo mai visto prima. Erano però state tutte rigettate o lasciate cadere nel vuoto, chissà per quali, "autorizzate", motivazioni. E' scienza elementare sapere che la deforestazione produce instabilità permanente nei terreni, causando quindi fenomeni improvvisi ed imprevedibili quali smottamenti, alluvioni, frane o quant'altro. Grazie alla stupidità ed alla sordità di governanti senza cuore, come stanno le popolazioni incolpevoli oggi? E' sufficiente ricordare le parole del Segretario Generale dell'ONU Ban-Ki-Moon: "L'alluvione in Pakistan è un lento tsunami.Il suo potere distruttivo aumenterà e crescerà con il tempo. Credetemi: questo è un disastro globale, una sfida globale.È una delle più grandi prove per la solidarietà globale dei nostri tempi." Solidarietà globale pressochè inesistente dato che, purtroppo, i fondi tardano ad arrivare. All'ultimo aggiornamento del 29 agosto scorso, oltre 18milioni di persone sono rimaste senza niente, in balia delle intemperie e delle malattie infettive che non tarderanno molto ad arrivare a quanto sembra. I bambini che potenzialmente potranno prendere malattie quali dissenteria, diarrea o colera sono circa 3milioni e mezzo. "Questo è il più grande disastro naturale che ha colpito il Pakistan a memoria d'uomo. La popolazione colpita è più numerosa di quella coinvolta dal terremoto di Haiti di gennaio scorso e dallo tsunami del dicembre 2004 messe insieme. Milioni di donne e bambini stanno lottando per sopravvivere, spesso in condizioni disastrose. Aiutarli è una corsa contro il tempo, perchè le acque sono in continuo aumento e le pioggie continuano incessanti facendo straripare i fiumi." E' questo il resoconto di Martin Mongwanja, rappresentante UNICEF in Pakistan. Mi chiedo come quei qualcuno che abbiano gestito questi anomali traffici di legname possano dormire sonni tranquilli, od ancora trascorrere giorni felici. Mi chiedo tante cose, augurandone a loro tante altre che è meglio non scrivere.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :