Emiliana De Vico, un'esordiente a luci rosse...

Creato il 28 aprile 2014 da Babetteleggepervoi


Per la serie “autori italiani esordienti”, vi presento oggi Emiliana De Vico. E i suoi racconti erotici.
Emiliana De Vico (1973) vive in un paesino nell'entroterra abruzzese, insieme al marito e ai due figli. Laureata in scienze sociali, lavora presso i Servizi Sociali di zona. Appassionata di romance, approccia questo filone dall'adolescenza. Alcuni suoi racconti sono contenuti in antologie della Delos Books a cura di Franco Forte (365 Storie d'amore; Speciale SF; il Magazzino dei Mondi 2).Vincitrice della terza edizione de "La vie en rose" 2012 con "Indaco"Il racconto "Rose sui tratturi" è stato segnalato dalla giuria del Premio Romance 2013 indetto da Mondadori. Per la collana Senza Sfumature ha pubblicato quattro racconti con protagonista Vivienne: "Incontri protetti", "Zona d'ombra", "Seta nera" e "Il braccialetto rosa".Un delizioso booktrailer di “Indaco”. https://www.youtube.com/watch?v=AhugbHonb2w

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Non bisogna mai lasciarsi coinvolgere da un utente del servizio sociale. Men che meno avvicinarlo fisicamente. Lo sa bene Vivienne, incaricata dal tribunale di svolgere incontri protetti tra minore e genitori. Ma Alexander Cambi le sconvolge l’esistenza, con la sua presenza silenziosa, con la forza del suo corpo. Non dovrebbe sentirlo così vicino, eppure lo percepisce con ogni molecola del suo essere. Ma può fidarsi di un uomo come lui, imbrigliato in una storia di responsabilità con un’altra donna? La passione che Vivienne gli dona insieme all’assenza di inibizioni possono legarlo a doppia mandata e staccarlo da una situazione dai contorni non definiti?
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Le ombre fanno paura, lasciano il segno sulle anime e sui comportamenti. Oliver Di Nardi, avvocato di grido, ha un solco profondo riempito di desideri ambigui e timori infondati. Eppure Vivienne, assistente sociale incaricata di collaborare con lui a casi di violenza sulle donne, non ha paura del velo tenebroso che lo avvolge. Entra con prepotenza nel suo spazio personale e mentale, scandaglia i perché e interpreta, fino a divenire la guida che mostrerà a Oliver la giusta sessualità, scevra da ricordi e da condizionamenti. Offre il suo corpo, la sua conoscenza, la sua forza per riportarlo al qui e ora, tra le sue braccia, tra le sue gambe.
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Si può agire con superficialità, vivere la storia di una notte, con uno sconosciuto abbordato in un night, tanto per provare la sferzata della trasgressione, per ritrovare la sicurezza abbattuta da storie malsane. Vivienne ci prova battagliando con i mille tabù della sua esistenza. E quando ha trovato la giusta leggerezza per assaporare un ballo con Marco,  una corsa in auto con lui, una notte di sesso nella sua casa, tutto si trasforma e diventa più reale, insinuandosi sottopelle, marchiando i suoi pensieri quotidiani. E allora l'unica cosa da fare è prendere le distanze. Ma la seta nera della toga di un magistrato non le lascia scampo. La avvolge nelle sue spire di serpente dell'eden offrendole la mela dell'affettività.
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Vivienne vuole un figlio. E lo vuole avere da un uomo con cui non vuole impegnarsi. Così sfrutta il sesso per i suoi scopi. Ma qualcosa le scombussola i piani... qualcosa che si chiama amore. Prendere un uomo, utilizzarlo per avere un figlio e poi, a cose fatte, dargli il ben servito. È semplice, di facile realizzazione, senza complicazioni, per una donna che non ha legami affettivi. Può farlo Vivienne, assistente sociale che si occupa di adozioni, nel momento in cui capisce che è ora di riempire la solitudine con un bambino. Può farlo con Giorgio, pediatra di neonatologia che si offre spontaneamente nel darle ciò che le serve fino al concepimento. Ma se tutto diventa più complicato a causa dell'attrazione che si mescola alla razionalità del loro rapporto? E se Giorgio non volesse lasciarla nonostante il loro accordo prevedesse il contrario?Due chiacchiere con Emiliana De Vico.Come organizzi la tua giornata di scrittrice (fai anche un altro lavoro, mi sembra. Ti ritagli dei momenti, oppure pianifichi la tua giornata? Scrivere, scrivere, scrivere è il pallino che mi gira in testa senza sosta. Riesco a farlo nei momenti in cui non sono al lavoro, quando non ci sono i miei due figli in giro e il marito brontolone è da qualche parte per conto suo. In poche parole, scrivo all’alba e a notte fonda e solo se non ho un buon libro da leggere. Pianificare è impossibile per me che vivo di imprevisti.
Usi carta e penna o il PC?Uso tutto quello che ho a portata di mano. Fogli, fazzoletti, retro di un libro. Il PC è più pratico e mi permette di saltare alcune fasi, ma la penna resta ancora il modo più fluido di scrivere. Seguo l’immagine mentale senza lo spauracchio dei segni rossi di word.
Utilizzi schede per i personaggi? Certo. Stabilire a priori le caratteristiche dei personaggi è importantissimo. Buttare giù i segni distintivi dei vari attori mi permette di visualizzarli meglio e di aggiungere alcune peculiarità distintive del personaggio. I protagonisti ne hanno una più complessa con elementi fisici, caratteriali ed emozionali. I secondari sono abbozzati e, spesso, ritoccati in corso d’opera poiché si devono piegare alla storia.
Ti servi di ricordi personali (ehm… sei anche un’autrice di racconti erotici… la curiosità è a mille) o, comunque, legati alla tua professione, o alla vita di persone che conosci?Nei racconti di Vivienne ho utilizzato situazioni problematiche realmente incontrate. Il neonato in crisi d’astinenza, il bambino conteso, l’adulto costretto a guardare gli abusi sono situazioni su cui ho lavorato. Il servizio sociale si occupa di disagio, difficoltà, problematiche delle persone. Il pane quotidiano è fatto di maltrattamenti, minori abusati, adulti sofferenti, bisogni più o meno emotivi che si manifestano con comportamenti devianti. Non ho potuto approfondire i casi sociali che Vivienne incontra per non portare la storia su un’altra pista. Incontri protetti, Zona d’ombra, Seta nera, Il braccialetto rosa e, prossimamente Sesso amaro, sono racconti erotici e devono mantenere il taglio di genere. I casi problematici trattati all’interno servono da sfondo e sono stati un po’ edulcorati per non essere riconoscibili e per non disturbare il lettore.
Qualche accenno a racconti / romanzi nel cassetto?Sesso amarosarà l’ultimo racconto di Vivienne. Mi è parso di sentire un sospiro di sollievo, o sbaglio? (proprio no, n.d.r.) Ne ho scritti altri sempre con protagonista un’assistente sociale. Il mio cassetto è vuoto. Ho già mandato in giro tutto il materiale che ho prodotto. Se qualcuno è interessato ancora non lo so. Mi piacerebbe scrivere, in futuro, una saga ambientata in un dipartimento di servizio sociale. Perbacco, mi è parso ancora di sentire un gemito di disperazione.
Grazie Babette per l’opportunità che dai agli esordienti. Il tuo blog è, per noi, una vetrina importante. Grazie a te.

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