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Emiliano, Bersani ha mancato il bersaglio. Senza di me Pd noioso

Creato il 26 febbraio 2012 da Lalternativa

A pochi giorni di distanza dalla benedizione di Pierluigi al progetto di una lista civica ‘dialogante’ anche col Terzo polo, Michele Emiliano non perde occasione per ‘ringraziare’ il segretario nazionale del Pd e a Radio24 dichiara: ”Voglio bene a Bersani, ma non è stato in grado di trasformare il partito nello strumento di cambiamento del Paese”.

Il sindaco di Bari e presidente del Pd pugliese, ufficialmente candidato alla presidenza della Regione Puglia, intervistato dalla trasmissione La Zanzara non la manda a dire: ”Il Pd – spiega – è in mano a gente troppo legata al passato, senza capacità di innovazione. Voglio bene a Bersani ma non è stato in grado di trasformare il partito nello strumento di cambiamento del Paese. Per questo ci vuole una lista civica, altrimenti chi si candida più con questi partiti?”.

”Sono un rompiscatole – prosegue il sindaco di Bari – ma senza di me il Pd sarebbe noioso e anche incomprensibile ai cittadini comuni. La lista civica nazionale con De Magistris è necessaria per acchiappare quei nomi della società civile che non si fidano più e non si fanno più fregare dai partiti. Solo così possiamo vincere le prossime elezioni”.

Alla domanda dei conduttori, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, su quali nomi il sindaco stia pensando, Emiliano risponde: ”Landini della Fiom, per esempio, è una personalità straordinaria. Ma facendo dei nomi rischio di mettere fuori gioco molte persone. Mi piacerebbe molto Gian Antonio Stella oppure Pino Aprile. Ingroia? Se dicessi qualcosa lo rovinerei. Emiliano? Io voglio fare il presidente della Puglia, è chiaro”.

Sui rapporti con i sindacati Emiliano ha le idee chiare: ”Il Pd deve stare con la Fiom, non capisco tutte queste discussioni sulla manifestazione. Il partito deve stare dalla parte degli operai e andare al corteo. Con alcuni sindacati possiamo anche litigare, ma non possiamo stare dall’altra parte”.

Su Monti, verso il quale non ha mai nascosto le proprie critiche, Emiliano dice: ”L’ho chiamato Badoglio e non me ne pento. Rispetto a quello che c’era prima non c’é paragone, ma è responsabile del disastro economico che stiamo vivendo. Ha fatto il consulente delle maggiori banche del mondo. Resto un suo avversario politico. E poi è ancora troppo succube di Berlusconi, sembra che abbia in tasca gli indirizzi e i numeri di telefono del Cavaliere. Se fosse un vero liberalizzatore dovrebbe toccare il mercato pubblicitario della televisione, intaccando il vero potere. Ma non lo farà mai”.

”Sono un rompiscatole – conclude Emiliano – e Bersani lo sa. Ma senza di me il Pd sarebbe noioso e anche incomprensibile ai cittadini comuni”.


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