Gli Emirati Arabi Uniti sono tra i maggiori paesi produttori di petrolio al mondo eppure, proprio loro, da tempo stanno lavorando alla costruzione di nuove centrali nucleari. La Emirates Nuclear Energy Corporation (ENEC) ha preparato un documento di addirittura 9.000 pagine e diviso in 16 volumi, per accompagnare la richiesta ufficiale per la licenza dei primi due reattori della centrale di Braka. La domanda è stata sottoposta alla Federal Authority for Nuclear Regulation (FANR) che adesso avrà sicuramente qualcosa da leggere durante le vacanze natalizie. “Nella nostra richiesta abbiamo dimostrato che la tecnologia che abbiamo proposto è sicura, che la centrale può essere costruita rispettando i più alti standard di qualità e che la scelta del sito è adatta alla centrale”, ha dichiarato Mohammed al-Hammadi, direttore esecutivo dell’ENEC.
L’iter nucleare seguito degli Emirati è stato parecchio rapido: il 22 dicembre del 2009 è nata l’ENEC, il 29 dicembre dello stesso anno è stato aggiudicato l’appalto mentre il 22 febbraio 2010 è stato presentato l’advisory board, cioè il comitato di esperti internazionali che contribuiranno a garantire i più alti standard di sicurezza e non proliferazione al nuovo programma nucleare. L’8 marzo 2010, infine, è partita la procedura per l’individuazione dei siti e il 22 aprile è stata scelta la località di Braka. Una velocità davvero encomiabile! Braka, tra l’altro, si trova nell’emirato di Abu Dhabi, il più grande e ricco del Paese in una zona poco popolata sulla costa del Golfo Persico.
Riguardo l’appalto, la costruzione dei reattori, che saranno del modello APR-1400, è stata affidata ad un consorzio coreano guidato dalla società Kepco, che a fine 2009 si era appunto aggiudicata il bando per 15 miliardi di euro. Rispetto al modello originale coreano i reattori degli Emirati presenteranno piccole differenze, dovute alle diverse condizioni climatiche e ad alcune richieste specifiche della FANR.