Emisferi cerebrali e luce: il fosfenismo.

Da Lemat @LeMatPercorsi

Dopo l’articolo di più grande successo in questo blog (Emisfero destro e sinistro: come funzionano cervello e creatività), torniamo a parlare di emisferi cerebrali con il fosfenismo, tecnica che trasforma la luce in energia psichica, migliorando l’uso del cervello nelle sue perfomance.

Parleremo quindi del dott. Lefebure, il ricercatore che teorizzo il fosfenismo, dei fosfeni, degli bnelle loro funzioni, di energia psichica e delle moltissime applicazioni di questa semplice tecnica, capace di lavorare in modo talmente trasversale da poter essere considerata come una “meta-tecnica”: uno strumento capace di migliorarne molti altri.

Per cui… diamo inizio a questo breve viaggio di scoperta.

1. I Fosfeni ed il dott. Lefebure: origine e definizione

Le ricerche attorno ai fosfeni, compiute ad opera del dott. Lefebure, risalgono agli anni ’50-’60. Da allora ad oggi, con l’alternarsi delle strumentazioni e delle ideologie, il fosfenismo ha visto momenti di sempre maggiore luce (guarda caso) e giunge anche in Italia, nel 2008, ad opera di Paola Milone, che si fa artefice della traduzione del sito (lo trovate qui: http://www.fosfenismo.it/).

La definizione originaria del fosfenismo è:

“Il FOSFENISMO® è un insieme di tecniche, messe a punto negli anni ’50-60 dal medico e ricercatore francese Francis LEFEBURE, che hanno l’obiettivo di amplificare le capacità cerebrali a partire da un metodo basato sulle reazioni fisiologiche del cervello. Tali reazioni sono dovute principalmente all’azione della luce, dei ritmi e dei dondolamenti sul nostro organismo”
cit. da http://www.fosfenismo.it/definizioni.html

Ed aggiungo una specifica che ci arriva proprio dalle parole della Milone:

“i fosfeni sono un meraviglioso metodo di analisi di qualsiasi azione sul cervello. Permettono di determinare, in maniera certa, ciò che è favorevole o sfavorevole al buon funzionamento del cervello e all’individuo in generale”

Si parla, insomma, di fisiologia della mente in relazione alla luce, che ne diventa un nutrimento, un sostegno, uno strumento di miglioramento. Vediamo più da vicino come funziona (e dove).

2. Come fare ed usare i fosfeni

Sì, esatto: prima ancora di usarli, i fosfeni possono essere fattiCome?
Basta una lampadina da 75w, che va fissata da una distanza di 2-3 metri, per circa 20-30 secondi. A questo punto si chiudono gli occhi e si susseguono 3 fasi diverse: il fosfene prende colori giallo/verde, rosso/fuxia e azzurro/blu. In realtà seguono i momenti del fosfene negativo (scuro) e poi quello lattiginoso bianco.

A questo punto viene la fase detta del “mixaggio”, ovvero quella che rende effettivamente valido ed operativo il lavoro con il fosfene. Con “mixaggio” si intende il lavoro di unire fosfene-pensiero-ritmo per ottenere dei risultati specifici, come il miglioramento della memoria e delle facoltà intellettive.

Per chi conosce un minimo di PNL, qui troviamo che gli esercizi hanno anche (e non solo) un valore tipo ancoraggio: il movimento sedimenta nel corpo fisico tute quelle informazioni che vengono dal pensiero e che, nella mente, si imprimono (impressionano, usando un termine caro alla luce ed alle macchino fotografiche) grazie al fosfene.

3. Fosfeni e ghiandola pineale

Una cosa molto interessante, che di lega agli emisferi nella loro “veste” più spirituale, ovvero in quel punto che anche gli egiziani indicavano come il punto di fusione dei due, quell’organo (ora un po’ atrofizzato) legato al terzo occhio: la ghiandola pineale.

Attraverso il lavoro con i fosfeni, che trasformano l’energia luminosa in energia psichica, è possibile un lavoro di decalcificazione della ghiandola pineale che, come forse saprete, di notte calcifica, grazie (in negativo) soprattutto ai molti elementi minerari nocivi presenti nelle nostre diete e – soprattutto – alla presenza di metalli pesanti.

La ghiandola pineale è stata riconosciuta, anche da recenti studi, come l’organo della nostra percezione di connessione con l’alto, il lato spirituale. Che preferisco vedere come il nostro “io-di-profondità”.

4. Applicazioni del Fosfenismo

Il fosfenismo ha un sacco di applicazioni possibili, più o meno scientifiche, più o meno spirituali:

  • migliora memoria, apprendimento e creatività, disponendosi come un validissimo alleato anche per dislessia e disgrafia;
  • migliora l’autostima perché facilita la comprensione dei propri talenti;
  • considerata in un modo maggiormente “iniziatico”, la tecnica facilita nel processi legati alla ghiandola pineale, quindi chiarovisione, veggenza, etc…;
  • dal lato più profondamente spirituale, legato agli elementi ed alla tradizione sciamanica, il fosfene facilita nei processi del “vedere sottile” propri degli sciamani.

Personalmente è per curiosità che sono arrivato al fosfenismo e che il 14/15 marzo andrò a fare il corso con Paola Milone, che farà la sua unica tappa nel centro Italia all’Associazione InCammino di Pedaso. Qui trovate i riferimenti, se volete scoprire meglio il vostro cervello, i suoi emisferi e poteri, spero di trovarvi insieme a me a questo corso ^_^

Evento nel sito di InCammino:
>>> http://www.centroincammino.it/corso-base-di-fosfenismo-conduce-paola-milone-14-15-marzo-2015/

Evento fb:
>>> https://www.facebook.com/events/1522637108024972