Emozioni vestite di rosa
Il romanzo sentimentale contemporaneo
e il fenomeno del chick lit
di Giada Di Lullo
Autore: Giada di Lullo
Serie: //
Edito da: Milena Edizioni
Prezzo: 10.00 €
Genere: Saggistica
Pagine: 104 p.
Trama: Lo scopo di questo saggio è quello di riportare in auge il fenomeno rosa all’interno della nebulosa letteraria, che spesso lo definisce una lettura da salotto, dimostrando al contempo come un genere scritto dalle donne per le donne possa presentare delle varianti maschili che spesso non vengono prese in considerazione. La prima parte contiene un ampio excursus sulla nascita del genere rosa, dagli albori fino ai romanzi contemporanei, sottolineando le anticipazioni che hanno permesso il formarsi di questo nuovo mondo, frutto della nuova generazione post femminista. La seconda parte mette in luce un diretto derivato del romanzo rosa, il genere chick lit, un filone letterario nato nell’oltremanica e ancora in fase di sviluppo. Analizza inoltre come molte delle scrittrici nostrane stiano cercando di prendere le redini di questo nuovo genere, creandone un corrispettivo italiano, mediante un’attenta rivisitazione di tutte le caratteristiche americane.
Emozioni vestite di rosa è un piccolo saggio di nemmeno 100 pagine che cerca di analizzare la storia del genere rosa sino alla sua deriva nel genere chick lit che ha letteralmente invaso il mercato attuale.
Innanzitutto, voglio dire che mi aspettavo qualcosa di diverso, certamente una analisi storica del genere ma anche una sorta di “difesa” al mondo rosa. Difesa che non ho trovato. Mi spiego meglio: nella prima parte (la più interessante) abbiamo un’accuratissima cronologia della nascita e crescita del genere, un’analisi dello schema tipico del romanzo (schema che più volte verrà spiegato nel volume), una presentazione veloce delle autrici di spicco ma anche delle autrici donne che, duramente, nei secoli hanno lottato per affermare la propria libertà artistica e intellettuale, quando l’arte era cosa da uomini. Fino a qui ho davvero apprezzato il libro della Di Lullo, però ,verso metà volume in poi, il saggio ha virato nell’analisi del chick lit. Ne ha spiegato metodi e nascita, influenze nel cinema, ha esposto nomi e trame di autrici italiane e non.
Il volume si legge bene, ma sembra frettoloso e non riesce ad appassionare troppo il lettore, magari con qualche pagina in più si sarebbe potuto aver fuori un saggio più corposo sotto ogni punto di vista.
Nonostante tutto mi sento di consigliarlo, la prima parte merita decisamente (considerandone sempre i limiti), e questi tentativi di dare una dignità e una profondità a un genere sin troppo maltrattato vanno sempre incoraggiati.