di Stella del Mattino e della Sera Continuano senza successo le ricerche dell’ emporio fenicio di Tharros. Nonostante gli encomiabili sforzi degli scavatori, di oggi di ieri e di sempre, l’ ostinato mercatino non salta fuori. Difficile valutare spinose questioni: c’ era concorrenza o sinergia con quello di sant’ Imbenia del lunedì? O era forse consorziato con quello di Nurdole? Gli scienziati non si pronunciano. Il coinvolgimento dei centri summenzionati pare innegabile, ne fa testo il ritrovamento in entrambi di due scarabei egizi, come ci racconta Raimondo “Momo” Zucca, in una intervista esclusiva: “Questo emporio fenicio di Tharros dovrebbe essere responsabile della diffusione nel «cantone» nuragico del Campidano di San Marco de Sinis del prestigioso scaraboide della tomba XXV di Monte Prama, uno dei pochi aegyptiaká attestati in centri indigeni sardi, assieme agli scarabei egizi dell’empórion di Sant’Imbenia e del santuario nuragico di Nurdole-Orani”. Io: “Ma quale emporio fenicio di Tharros, se ancora non lo avete localizzato?” . Zucca:” Appare plausibile che lo scalo portuale tharrense si debba individuare nel bacino occidentale della laguna di Mistras, delimitato dalla lingua sabbiosa di Sa Mistraredda. Se tale situazione di scalo rimontasse, come è possibile, già all’Età del Bronzo Recente-Finale e alla Prima Età del Ferro, apparirebbe possibile ricercare l’empórion fenicio in ambito indigeno a monte del bacino occidentale di Mistras.” Io: “Ma non le pare azzardato sostenere che lo scarabeo di Monti Pramma, di recente ridatato al XII-XI secolo, sia stato diffuso da un emporio di cui non conoscete l’ esistenza? E non le pare strano che sia stato trovato uno scarabeo egizio nel santuario nuragico di Nurdole?”. Zucca “No”. Nel frattempo si intensifica l’ azione del GCS&A (gruppo Cialtroni Sardi & Affini), contro il renaming del golfo di Oristano in “Golfo dei Fenici”. Essi si dicono in particolar modo esterrefatti dalla cartina del “ popolamento del Sinis nella seconda metà del II millennio a.C. (carta a sinistra) e neiprimi secoli del I millennio a.C. (carta a destra) “ di recente pubblicata in Tharros Felix IV. Il GCS&A ha inviato una lettera di protesta al sindaco di Tharros richiedendo, su solide basi cartografiche, il renaming dell’ area in “Bimare dei Nuraghi”. Come finirà?