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Ender’s Game, non solo un buon prodotto di fantascienza per ragazzi

Creato il 31 ottobre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

31 ottobre 2013 • Recensioni Film, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Antonio Valerio Spera

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Recensione Film – Ender’s Game

Sarebbe alquanto riduttivo definire Ender’s Game un buon prodotto di fantascienza per ragazzi. Sebbene infatti possa essere ricondotto a questa categoria, il nuovo film di Gavin Hood (Il mio nome è Tsotsi, X-men: le origini – Wolverine) è molto di più. E’ un’emozionante storia di formazione, un avvincente racconto avveniristico-apocalittico, una pellicola che riesce a dare un’anima alla moderna e spesso mal sfruttata estetica da videogioco ed in più un’opera in cui, nonostante la trama e l’ambientazione, contano tanto l’azione quanto i personaggi.

E’ giusto soffermarsi soprattutto su quest’ultimo aspetto per comprendere appieno le qualità di questo film. E’ raro infatti trovare negli ultimi anni un film di fantascienza dove oltre che dalla spettacolarità delle immagini si rimanga colpiti dalle interpretazioni degli attori. E questo avviene continuamente durante la visione di Ender’s Game, in cui si rimane abbagliati dal talento del giovanissimo Asa Butterfield e dai duetti prima con Harrison Ford e poi con Ben Kingsley. Ciò lo si deve senza dubbio agli interpreti, tutti in parte e in grado infondere di umanità i loro personaggi, ma anche ad una sceneggiatura che sa dosare bene tutti gli ingredienti e che non mette mai in secondo piano i dialoghi e l’evoluzione psicologica dei protagonisti ed anche alla regia di Gavin Hood, sempre attenta a contestualizzare le emozioni nello spettacolo e di ricondurre quest’ultimo alle prime.

Ender's Game

Scena tratta dal film “Ender’s Game”

Tratto dall’omonimo romanzo di Orson Scott Card, Ender’s Game è ambientato in un futuro non molto lontano, in cui gli umani, dopo aver salvato la Terra dalla minaccia della specie aliena dei Formics, si preparano alla rivalsa nemica reclutando ed addestrando i ragazzi più dotati del pianeta. Tra questi c’è Ender Wiggin, piccolo genio che viene subito notato dal Colonnello Graff per le sue enormi doti intellettive e strategiche. Inizialmente mal visto dai suoi compagni di addestramento, il giovane Ender si ritroverà a capitanare l’esercito aerospaziale per la battaglia finale.

Non c’è nessun tempo morto nel racconto, che scorre e corre spedito per le sue quasi due ore di durata. Nonostante tre quarti del film siano costituiti dall’addestramento del ragazzo e che solo nell’ultima mezz’ora si assista alla guerra con il nemico alieno, il film di Hood, oltre ad essere un piacere per gli occhi, è appassionante e coinvolgente dall’inizio alla fine, prima lasciando scoprire gradualmente le anime dei personaggi, poi descrivendoci con un’impressionante attenzione per i dettagli il mondo futuristico in cui essi si muovono, infine lasciando esplodere l’azione e rivolgendo al pubblico un messaggio pacifista.

Ricordando la leggerezza di alcuni film degli anni ’80 come Navigator o Explorers, Ender’s Game si mostra come un Harry Potter in salsa fantascientifica che porta in sé anche lo spirito di certa fantascienza contemporanea capace di farsi metafora del presente socio-politico mondiale (vedi District 9). Una vera sorpresa, un film da vedere.

di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net

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