Gatland, si mormora in giro, dovrebbe ufficializzare il tutto il prossimo 4 settembre. A quel punto il suo compito sarà quello di mettere insieme la squadra che la prossima estate proverà a tornare a vincere una serie dopo le sconfitte sia contro la Nuova Zelanda che contro il Sud Africa della passata edizione (3-0 il conto finale contro gli ABs, 2-1 contro gli allora campioni del mondo in carica). Intanto gli endorsement proseguono: se prima di tutti giunse il beneplacito di Sir Ian McGeechan, si è fatto vivo anche Paul O'Connell, la seconda linea Irish che capitanò la spedizione 2009. "Sono sicuro sarà entusiasta all'idea di battere gli australiani", ha pronosticato O'Connell sul conto del neozelandese Gatland. "Guardate a cosa ha fatto con il Galles. Ha ottenuto il meglio e gioca davvero bene. Ciascuno sa esattamente cosa deve fare in termini di gioco".
La chiave per l'irlandese sta nello scegliere - e quindi gestire - gli atleti con maggiore motivazione, cosa riuscita a McGeechan e O'Connell ritiene che alla fine Gatland, che è stato nello staff Lions proprio con il tecnico inglese, abbia appreso l'arte. "Ho partecipato a due tour dei Lions ed è davvero difficile vincere, sta diventando sempre più dura": mettere assieme un gruppo uniformato e consapevole è l'obiettivo da fissare nell'era del professionismo. "Niente è più come vent'anni fa", sintetizza O'Connell. Organizzazione offensiva/difensiva, lavorare sui particolari, ottenere l'equilibrio che serve per sopportare pressione e tutto il resto, "fare una squadra da quattro paesi diversi".
"Ma con una gestione astuta come nel 2009, Gatland può farcela", continua la seconda linea del Munster. Di giocatori in giro ce ne sono, i Lions potranno sembrare anche gli underdogs, gli sconfitti in partenza al momento, "ma credo davvero che l'anno prossimo possano tornare a vincere". Che poi è quello che riesce meglio agli underdogs.