Endymion

Da Gloutchov
Terzo libro della saga "I Canti di Hyperion", scritta da Dan Simmons
Il libro comincia 300 anni più tardi dalle vicende che avevano concluso il pellegrinaggio verso gli artefatti alieni scoperti sul suolo di Hyperion. Un semplice cacciatore, Raul Endymion, viene condannato a morte per aver ucciso, durante una lite, un proprio cliente. Raul viene condannato a essere sottoposto alla Neuroverga ma... dopo l'esecuzione, si risveglia nel castello di Martin Sileno, e viene incaricato di salvare una bambina che sta per uscire dal tempio della Sfinge (Aenea), di ritrovare la Terra e rimetterla al suo posto, di contattare gli Ouster, e di salvare l'intero Universo dall'egemonia della Pax. Assurdo ma vero... Raul accetta di compiere l'impresa. Ciò lo porterà a navigare il fiume Teti, che ai tempi dell'Egira scorreva attraverso i portali Teleporter, e che con la chiusura di questi ultimi era scomparso. Grazie ad Aenea i portali riprendono a svolgere il loro compito... e trasformerà il viaggio di Raul, Aenea, e A. Bettik (un androide), in una vera e propria odissea.
Ancora una volta Simmons mi stupisce. Non c'è romanzo che segua uno stile narrativo simile al precedente. Anche in questo caso l'autore è abile a presentare tra le mani del lettore qualcosa di assolutamente diverso. Questo è un diario, scritto dallo stesso Raul Endymion, in cui si raccontano le vicende sorte dall'attraversamento del fiume Teti. Si parla di avventura, amore, amicizia... di legami importanti. Si scoprono nuove civiltà, si lotta con vecchi nemici, si fanno crollare fedi incrollabili e... si incontra un frate cieco di nome Glauco (n.d.r. questa dovevo metterla per forza!). E' bravo, Simmons, a reinventare il proprio stile narrativo. E' bravo nella costruzione della struttura ecclesiastica della Pax, per certi versi ancorata al passato, per altri versi modernissima e ricolma di profonde trame sotterranee di potere. La sua scrittura scorre come le acque di un fiume. E' placida in alcuni momenti, tormentata dalle rapide in altri. E' comunque equilibrata e diretta alla meta... che però, in questo libro, non viene conclusa con successo. No... non sto spoilerando una bad end del romanzo. Sto solo dicendo che, quando i tre viaggiatori giungono a destinazione, tutto si interrompe e costringe il lettore a procacciarsi il quarto e ultimo romanzo. Questa è probabilmente l'unica pecca di quest'opera... o meglio, c'è un'altra cosetta di minore importanza. In questo romanzo compare una creatura ancora più temibile con lo Shrike. I due "mostri" si scontrano in una lotta davvero entusiasmante... ma che lascia l'amaro in bocca. E' una frase brutta da dire da parte di un lettore, mi aspettavo di più. Dalla comparsa di questo nuovo personaggio avevo subodorato che ci sarebbe stato "lo scontro". E c'è stato. Ma è stato deludente.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :