E non si fanno scrupolo di uccidere chiunque si frapponga tra loro e la droga.
Henry e il suo nuovo "amico" devono far fronte comune per avere salva la vita....
Enemies Closer ovverossia Van Damme uber alles.
Dopo essere stato malamente estromesso dalla saga degli Expendables ( forse perché a dispetto delle altre leggende vecchiette fisicamente è ancora tirato come una corda di violino e capace di fare cose impensabili), lui che poteva sicuramente essere non un ma L'Expendable di domani, ma anche di dopodomani, ritorna al cinema di basso budget che negli anni '90 gli aveva decretato una certa fama tra gli aficionados facendolo anche sbarcare nel cinema di serie A.
Questo Enemies Closer è cinema anni '90 scongelato e tirato fuori per l'occasione e , nonostante i suoi limiti, perché di sorprese ne nasconde veramente poche ed è piuttosto prevedibile nei suoi sviluppi, ha quell'aria delle cose buone fatte in casa, un po' come quelle crostate della nonna che avevano tutte lo stesso sapore ma che comunque era sempre piacevole assaporare.
Qui la crostata della nonna la cucina un certo Peter Hyams, un nonnetto vero, che all'alba dei suoi 71 anni, dirige e fotografa il film con la sua solita perizia da ottimo artigiano di cinema e si fa aiutare nel montaggio dal figlio John, uno che si è costruito già una carriera apprezzabile nella serie B cinematografica.
Certo, gli anni passano per tutti e la faccia di Van Damme ha delle rughe profonde come canyons ma vederlo con quei capelli sparati in alto che ostinatamente vogliono vincere la forza di gravità, con quegli occhi sempre spalancati forse in memoria di un passato tossico che lo ha quasi rovinato e quella smania di apparire diverso sempre e comunque , è come rivedere dopo tanto tempo un vecchio amico.
Perché a uno come Van Damme non si può fare a meno di volerci bene anche solo per il fatto che ti ricorda il cinema che fu, quello tamarro che vedevi assieme agli amici solo per gustarti botte da orbi e le immancabili acrobazie vandammesche, le sue oramai mitiche spaccate spaccamaroni che se non ne ficcava almeno una in ogni film non era contento.
In Enemies Closer magari non pretendi più da lui una tale esplosività atletica ma lui ti spiazza menando sempre come un fabbro ( ma stavolta niente spaccata) e uccidendo spietatamente dando vita a un villain sempre sull'orlo della caricatura se non oltre.
Del resto come si può pensare a un vegano , ambientalista che uccide senza pietà?
Una contraddizione in termini difficile da giustificare.
Van Damme un po' ci mette anche del suo , si mette a parlare in francese, filosofeggia sulla rava e sulla fava, gli dà di supercazzola, novello conte Mascetti, quando si è ormai prossimi al finale.
Insomma furoreggia in un film in cui il resto del cast è fatto di residuati bellici recuperati per l'occasione come Tom Everett Scott, sgonfissimo e Orlando Jones, qui in una parte da serio , sorprendente per me che me lo ricordavo solo per le boccacce e gli occhi strabuzzati in quella porcata megagalattica di Evolution.
Enemies Closer è robetta da consumare al volo, fatta bene ma consapevole del suo livello medio in cui Van Damme spadroneggia anche in over acting.
Del resto dopo l'incredibile pianosequenza di 7-minuti-7 nel cult assoluto JCVD , lui può tutto.
E lo sa.
PERCHE'SI : action vecchio stampo, breve ed aguzzo, c'è Van Damme diretto Hyams
PERCHE' NO : senza lampi di genio, il resto del cast oltre Van Damme è piatto come il mare in bonaccia, a tratti anacronistico.
( VOTO : 6 + / 10 )