ENEMY REIGN, Between Hell And Oblivion

Creato il 19 settembre 2012 da The New Noise @TheNewNoiseIt

Gli Enemy Reign (Denver) giungono soltanto ora alla pubblicazione di quest’album molto atteso, il primo nonostante il panorama estremo li veda attivi sin dal 2008 con l’ep Means To A Dead End.

Between Hell And Oblivion è un disco ben suonato e ottimamente prodotto, forse un poco carente di personalità e originalità, a fronte, invece, di un tasso tecnico complessivo tutto tranne che trascurabile. La band crea un muro di suono, ma mantiene dinamismo grazie a continue accelerazioni di brutal  blastbeats e attraverso un lavoro sulle chitarre convincente nel fabbricare riff essenziali ma funzionali. I momenti di tregua sono rari in un album votato al death metal più intransigente e reso ancor più aggressivo da continue iniezioni di rabbia hardcore, ravvisabili nella riuscita alternanza vocale di growling e screaming. Gli Enemy Reign, del resto, pagano dazio quanto a ispirazione alle band maggiormente in voga sulla scena death anni ’90, Dismember e Morbid Angel su tutte. Inoltre, richiamano i Napalm Death per l’attitudine grind e sono cruenti come i Black Dahlia Murder o i Job For A Cowboy più ferali.

Difficile dire quali siano le canzoni migliori (forse, per riuscita esecutiva, “The Heretics Will”e “Forged From Suffering”): il tutto, infatti, sembra plasmato in modo da apparire omogeneo e compatto, proprio al fine di creare un’atmosfera di inarrestabile e annichilente potenza.

Non ci troviamo di fronte a qualcosa d’imprescindibile, ma quest’album è senz’altro da consigliare a coloro che desiderano trascorrere tre quarti d’ora all’insegna della violenza sonica.


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