Energia, economia e ambiente: IsAG e Fondazione Al-Attiyah uniscono gli sforzi

Creato il 18 febbraio 2016 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR

Nella mattinata di venerdì 12 febbraio, presso il St. Regis Hotel di Roma e alla presenza di S.E. Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki Al Juhani, Ambasciatore del Qatar in Italia, è stato firmato l'accordo di collaborazione tra l'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliare (IsAG) e l' Abdullah Bin Hamad Al-Attiyah Foundation for Energy and Sustainable Development.

Abdullah bin Hamad al-Attiyah, Presidente dell'omonima Fondazione, ha iniziato la carriera nel 1972 in qualità di Ministro delle Finanze e del Petrolio del Qatar, per ricoprire successivamente la carica di Ministro dell'Energia e dell'Industria e quella di Vice Primo Ministro. Presidente, nel 1993, dell'OPEC ( Organization of the Petroleum Exporting Countries), nel giugno 2009 ha presieduto l'ottavo incontro ministeriale del Forum dei Paesi Esportatori di Gas a Doha e, nel 2012, la Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite (COP18), giunta all'estensione del Protocollo di Kyoto fino all'anno 2020. Con un'esperienza più che trentennale nel settore dell'energia e dell'industria, Al-Attiyah è attualmente impegnato, tra gli altri progetti di natura ambientale, nell'impiego dell'energia solare per la fornitura di elettricità.

Nei rispettivi discorsi, che hanno immediatamente seguito la firma dell'accordo, Tiberio Graziani, Presidente dell'IsAG, e Abdullah Bin Hamad Al-Attiyah si sono dichiarati entrambi lieti ed onorati per la collaborazione, la quale si concretizzerà in tavole rotonde, workshops, scambi di dati e informazioni di carattere scientifico, in risposta all'esigenza di meglio comprendere il presente per poter costruire un futuro alle nuove generazioni.

Di fronte alle curiosità sollevate dai presenti in sala in riferimento ai progetti comuni, Al-Attiyah ha specificato che i due enti saranno impegnati nella condivisione di analisi e ricerche attinenti in particolare al campo dell'energia, della tecnologia e della geopolitica, secondo una visione che non intende affatto limitarsi ai soli rapporti tra i due rispettivi Paesi, ma che mira a rendersi globale.

In una tavola rotonda da organizzarsi per l'imminente futuro - ha proseguito - dovrà essere discusso il programma di lavoro, volto ad affrontare i numerosi temi di comune interesse e di estrema attualità, quali l'economia, la politica, le guerre, la povertà e il cambiamento climatico, con l'auspicio di individuare, nel prosieguo della collaborazione, spunti risolutivi per le questioni più urgenti e riuscire ad estendere, tramite il coinvolgimento dei governi, il dibattito a un livello mondiale.

Ponendo l'accento sulla questione ambientale, è stato fatto notare come la mancanza di energia, problema che coinvolge un terzo degli abitanti del pianeta, sia di fatto all'origine di squilibri di altra natura, in primo luogo sociali, e come la carenza di acqua potrà rendersi, in un futuro non troppo lontano, principale causa di nuove guerre. Inoltre, il fallimento del Protocollo di Kyoto, il tentativo di attuare un piano alternativo, il continuo rinvio di soluzioni definitive, fino alla recente Conferenza sul Clima di Parigi, hanno lasciato trasparire tutte le difficoltà, strettamente connesse agli interessi economici nazionali e personali, di giungere a un accordo che sia effettivamente capace di far fronte ad una minaccia globale quale quella dell'inquinamento ambientale.

Obiettivo ultimo della collaborazione tra i due enti sarà pertanto la produzione di idee nuove, di cui si farà portatrice una voce comune, direttamente rivolta alla comunità internazionale e finalizzata alla sensibilizzazione degli attori politici ai gravi problemi che mettono in pericolo la sopravvivenza stessa del mondo.