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Energia vitale, quella nuvola di vibrazioni che ci avvolge

Da Mercedescoach

Mi è successo  una cosa simile al giorno in cui avevo pubblicato questo articolo, questa sensazione di aver capito qualcosa, ma capita veramente, con corpo e anima, e non vedevo l’ora di condividerla con te.

Tante cose ho letto, stó leggendo, e continuerò a leggere sull’energia, concetto affascinante, anche logico da capire razionalmente, ma difficile da vedere con gli occhi, difficile da trovare nella realtà tridimensionale.

Al meno così era stato per me fino a domenica. Ero a Reggio Emilia, al quarto e ultimo giorno del corso Techniche di Coaching . Il corso finisce, ma prima di andare via Livio Sgarbi ci regala l’ultima visualizzazione.  Le luci si abbassano e tutti noi in piedi chiudiamo gli occhi, e iniziamo a respirare profondamente, Livio inizia ha parlare e la sua voce ci conduce attraverso scene, emozioni, pensieri, metafore. Io ero li, e dopo qualche secondo inizio a sentire delle ondate di un qualcosa. Come se per momenti mi arrivasse un’onda di aria densa, una nuvola di particelle che mi facevano una specie di solletico, mi avvolgeva, e poi andava via.

Energia vitale, quella nuvola di vibrazioni che ci avvolge
Alla quarta volta che questo mi succede mi incuriosisco (c’è chi si incuriosisce con molto meno, e chi non si sarebbe incuriosito affato, il mondo è bello perch’è vario
:-)
, e quando arriva l’onda faccio uno strappo alla regola e apro appena appena un occhio  (regola che non avevo mai strappato prima per il semplice motivo che mi piace vivere al cento per cento la visualizzazione) per vedere cosa succede, e vedo Livio che cammina verso di me, che ero ad uno dei lati della sala, e poi va via. E mi dico non è possibile, sarà stato il caso. Chiudo gli occhi e dopo un po’ di nuovo la sensazione, apro l’occhio, e vedo Livio che si avvicina. E così più volte, una dopo l’altra.

Mi rendo conto che può sembrare che io stia divagando, ma io ho sentito, ho intuito la certezza che questa era la mia prova di cosa è l’energia vitale. E sentirla così chiaramente mi ha fatto capire perché ci sono persone in compagnia delle quali ci sentiamo maledettamente bene, e con altre meno bene, perché farsi compagnia, anche facendo cose diverse, può essere così piacevole e dare comunque un senso di “stare insieme”,  perché i bebè piangono quando chi li abbraccia è nervoso o in pensiero, e perché sono sereni se chi li cura è sereno. Ho capito perchè si dicono cose come “stiamo in sintonia”, perchè questa energia sono onde, vibrazioni, e così come al toccare una corda del piano forte ce ne sono altre che risuonano per simpatia, la stessa cosa succede con le vibrazione che noi emettiamo.

Io in quel momento ero senz’altro più ricettiva avendo lavorato su tante cose in quei giorni intensi, ma penso anche che persone come Livio abbiano una energia molto forte, se questo può essere l’aggetivo giusto.  E credo che anche io e te  possiamo lavorare, impegnarci perché la nostra energia sia coerente e  dirompente, possiamo lavorare su di noi per sbarazzarci delle paure, dei sensi di colpa, del dolore arrugginito dentro che ci blocca, che impedisce alla nostra energia, al nostro amore, di fluire, di circolare dentro di noi e di avvolgerci amorevolmente e portarci per il mondo dentro questa nuvola, con la  quale andremo a contagiare l’energia delle persone che ci stanno vicino. E questo entra in risonanza con il concetto di Noosfera del quale ti parlavo poco tempo fa.

Come si fa, mi dirai, a liberarci di tutte queste cose. Nella vita di una persona non tutto è color rosa, succedono cose, a volte molto dolorose, a volte provocate da noi stessi. Lo so, e non solo per sentito dire. E so anche che si può trovare una uscita, per finalmente circolare per la vita in libertà e con amore. In parte, in questo consiste il mio lavoro come Mental Coach.

Mi sento fortunata di aver avuto questa prova e, come diceva la mia amica Silvia, quello che non si condivide si perde, per tanto ecco le mie intuizioni, spero saranno di aiuto anche a te.

Ti lascio questo video che avevo visto più di sei anni fà in Argentina e che mi è venuto in mente adesso.

Alla prossima


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