IL RILANCIO DELLA REGIONE SARDEGNA GRAZIE A NOVAMONT, AZIENDA NOVARESE
Un investimento di un miliardo e 70 milioni di euro con due punti prioritari nell’accordo.
La seconda novità è che la nuova società, che nascerà da una joint venture fra Eni e Novamont, vuole iniziare i lavori per la costruzione degli impianti già a ottobre.
L’investimento è consistente e segnerà il rilancio del polo chimico di Porto Torres, con ripercussioni più che positive sull’economia dell’intero territorio. La nuova società intende infatti investire 440 milioni per la realizzazione degli impianti, 230 per la costruzione di una centrale termoelettrica da 100 megawatt che utilizzerà biomasse, e 400 milioni nelle bonifiche.
Ma, come sostengono Eni e Novamont, il progetto che a regime prevede quasi 700 posti di lavoro (altrettanti ne sono previsti per la costruzione degli impianti) avrà importanti ripercussioni anche sull’agricoltura.
La sede di Novamont - Novara
«Grande interesse per un progetto che segna una decisa svolta in senso industriale e ambientale, che ha come epicentro Porto Torres». È il primo commento dei rappresentanti istituzionali del territorio – dalla presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, al sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, dal sindaco di Porto Torres, Beniamino Scarpa, a quello di Alghero, Marco Tedde – al termine dell’incontro nella sala giunta del palazzo della Provincia con i vertici di Eni, Polimeri Europa, Novamont ed Enipower, al quale ha partecipato anche il vicepresidente della Regione e assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa. «L’obiettivo che ci è stato prospettato è quello di avviare a Porto Torres una svolta radicale, una rivoluzione copernicana che passi per una riconversione degli impianti industriali in stretta alleanza col sistema agricolo», spiegano i rappresentanti istituzionali al termine del confronto con Leonardo Maugeri, presidente di Polimeri Europa, Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, Giovanni Milani, amministratore delegato di Enipower, e gli altri rappresentanti di Eni, arrivati oggi a Sassari per avviare una fase di confronto con tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici del territorio.
La svolta ipotizzata è frutto degli accordi tra Polimeri Europa, ENI e Novamont, società novarese specializzata nello sviluppo della nuova generazione di prodotti derivati da materie prime rinnovabili di origine agricola, Novamont ha spiegato di voler proseguire anche a Porto Torres nella sua attuale politica, che consiste nella trasformazione degli impianti tradizionali in veri e propri impianti di chimica verde, sviluppando la ricerca anche grazie a uno stretto collegamento con l’Università e il territorio.
Soddisfatto anche il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. «Occorre un nuovo inizio: la Regione Sardegna ha intrapreso con determinazione la strada della green economy – dice – attraverso progetti come Sardegna CO2.0, tendenti a rendere la nostra isola un modello nel campo della riduzione di emissioni di anidride carbonica. Per questo, al di là di tutti gli approfondimenti necessari, non solo siamo aperti, ma siamo fortemente sensibili rispetto a proposte che siano coerenti con le scelte regionali e vadano nella direzione da noi più volte indicata».
Durante gli incontri i rappresentanti di Eni hanno, anche, fornito ampie rassicurazioni sul percorso delle bonifiche delle aree industriali, dalle quali deriveranno ulteriori opportunità occupazionali per tutto il territorio.
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