Enigma di Francesca Riccioni e Tuono Pettinato, ovvero guardar crescere le margherite

Creato il 09 gennaio 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Alan Turing

Possiamo definire la seconda guerra mondiale una guerra totale in tutti i sensi, non solo per l’uso dei più disparati mezzi bellici, o per la provenienza praticamente mondiale dei soldati e dei luoghi di battaglia, ma anche per l’importante coinvolgimento degli scienziati.
Se il gruppo di Oppenheimer negli Stati Uniti, al lavoro sul Progetto Manhattan, è il gruppo più noto, soprattutto a causa della sua partecipazione nella costruzione della bomba “atomica”, ha avuto una grande importanza, se non addirittura superiore, il gruppo di crittografi britannici che riuscirono a scardinare il codice alla base della macchina tedesca Enigma, lo strumento utilizzato dai nazisti per scambiarsi le informazioni in forma criptata. Il merito maggiore in questa vittoria va sicuramente al capo del gruppo, colui che progettò Colossus, la macchina in grado di battere Enigma: Alan Turing.

Turing, di cui nel 2012 è stato festeggiato il centenario, fu uno dei logici e dei matematici più importanti del XX secolo: i suoi interessi spaziarono in vari campi, mentre le sue ricerche, insieme con quelle di John von Neumann, sono alla base dei moderni computer. Le opere dedicate alla sua vita sono numerose, iniziando da L’uomo che sapeva troppo di David Leavitt, che traccia un quadro quasi completo dello scienziato e dell’uomo. Il quasi è legato essenzialmente al suicidio di Turing: personalità decisamente complessa, brillante ma anche molto timido, si era rinchiuso in se stesso, da una parte probabilmente a causa dei chili accumulati per la cura di ormoni impostagli dal tribunale, dall’altra per l’irriconoscenza del suo paese, che non gli perdonava di essere omosessuale (1), nonostante il fondamentale contributo alla vittoria contro il nazifascismo.
E così il suicidio, con una mela avvelenata, secondo una modalità probabilmente ispirata al film animato disneyano Biancaneve e i Sette Nani, molto amato da Turing, che ne aveva ricevuto forti impressioni emotive. Questa, però, è solo la fine della nostra storia. L’inizio potrebbe essere il disegno che Ethel, la madre di Turing, fa del figlio mentre gioca con gli amici nel prato, dal titolo significativo: L’hockey, ovvero Guardar crescere le margherite.

Hockey, or Watching the daisies grow

È a questo disegno che si riferisce la prima scena della vita del matematico e logico presente in Enigma. La strana vita di Alan Turing, del fisico Francesca Riccioni e disegnata da Tuono Pettinato. L’idea di fondo dell’introduzione è quella di mostrare l’essenza del lavoro probabilmente più importante di Turing e l’essenza stessa del suo carattere: si parte, infatti, con le elucubrazioni sui mattoncini come fondamenti di molti aspetti della vita:

Tutto comincia da un mattoncino.
Il mattoncino incontra altri mattoncini e assieme si combinano uno accanto all’altro.
E formano le cose.

Questa immagine fa immediatamente pensare, a chi ha un minimo di infarinatura nel campo, alla programmazione a oggetti: possiamo, infatti, immaginare un qualsiasi framework (ambiente di programmazione) come una collezione di mattoncini da utilizzare, da mettere insieme in collegamenti (più o meno diretti) per costruire oggetti più grandi che o saranno destinati a compiti specifici o potranno combinarsi a loro volta per costruire oggetti ancora più grandi e così via. E l’immagine dei mattoncini riesce a sintetizzare molto bene la linea di pensiero fondamentale di Turing come ricercatore, il cui lavoro più importante è una ricerca delle basi della matematica, seguendo la traccia di quanto indicato da Hilbert nel suo famoso programma:

Il programma di Hilbert

Un altro punto forte sta poi nella capacità, da ascrivere soprattutto a Francesca Riccioni, di sintetizzare e semplificare, senza banalizzare, tutti i concetti matematici e logici presenti nella biografia del matematico britannico, cogliendone i punti essenziali, tra cui anche la visione ispiratrice di Bancaneve e i Sette Nani, resa drammatica ed emozionante da un ottimo Tuono Pettinato.
Le “illusioni” di Biancaneve, poi, vengono utilizzate anche nel mondo reale con l’approssimarsi della Seconda Guerra Mondiale: Hitler è rappresentato come Grimilde che si allunga minacciosa sull’Europa, mentre i collaboratori di Alan a Bletchley Park sono visti come i Sette Nani. Tra tutti questi, però, ce n’è una speciale, Joan Clarke, segretamente innamorata del collega: il rapporto tra i due è così particolare da farla elevare, nella mente di Turing, a maschio onorario, e proprio questo suggerisce la splendida scena alla Peanuts realizzata per sintetizzare questo particolarissimo, ma comunque solido rapporto:

Discutere con Joan Clarke

Gli spunti tratti da altri fumetti e utilizzati dai due bravi autori (che hanno già collaborato insieme per un fumetto poco pubblicizzato su Galileo Galilei per l’anno dell’astronomia) non si fermano qui: la sfida tra Enigma e Colossus, infatti, viene rappresentata con una serie di scene da mecha manga, con i due proto-computer rappresentati come una sorta di proto-robottoni alla Go Nagai in una sfida di 11 pagine senza esclusione di colpi, a tratti drammatica e giocata soprattutto sulle onomatopee:

Colossus contro Enigma: un momento della sfida

L’esultanza di Turing di fronte alla vittoria finale di Colossus però verrà spazzata via dal processo che il suo governo gli muoverà contro (2): la pagina disegnata da Pettinato trasmette terrore e paura, ma Turing, piccolo in un’aula gigantesca, non teme nulla e anzi afferma:

Non riesco a vedere niente di sbagliato nelle mie azioni.

Le ultime pagine si fanno a tratti toccanti, certamente emozionanti, ma anche romantiche, con un finale che, dopo aver esplorato alcune delle teorie dietro la morte del grande matematico, è piacevolmente scontato, perché rappresenta l’essenza di Alan Turing in maniera semplice e diretta. E se anche voi lo avete trovato scontato vuol dire che la missione di Francesca Riccioni con l’aiuto di Tuono Pettinato è riuscita perfettamente: farvi comprendere meglio un uomo, le sue ricerche, il suo mondo.

Hanno scritto di Enigma:
Francesca Riccioni propone il backstage del romanzo a fumetti
I Rudi Mathematici sul #167 dell’omonima rivista (pag.17 del pdf)
Peppe Liberti in Alan e la mela avvelenata
Gianluigi Filippelli in L’enigma della vita di Turing (che potete considerare come una bozza di questa recensione)
Infine Enigma è stato presentato durante Lucca Comics & Science 2012, di cui potete leggere un resoconto conclusivo a firma di Maria-Angela Silleni, sempre insieme con Gianluigi Filippelli.

Abbiamo parlato di:
Enigma. La strana vita di Alan Turing
di Francesca Riccioni, Tuono Pettinato
Rizzoli Lizard, 2012
119 pagine, brossurato, colore – 16,00 €
ISBN: 9788817060677

Le immagini del fumetto a corredo dell’articolo sono tratte da corriere.it

Note

  1. L’omosessualità fu illegale fino 1967 in Inghilterra e Galles, fino al 1981 in Scozia e fino al 1982 in Irlanda del Nord – fonte: it.wiki [↩]
  2. Il Regno Unito alla fine ha pagato il suo debito: nella vigilia di Natale del 2013, 59 anni dopo la sua morte, la regina Elisabetta II compie il significativo e simbolico gesto di concedere la grazia a Turing su richiesta del ministro Chris Grayling – fonti: Internazionale, il Post [↩]

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