Cominciavamo a preoccuparci visto l‘anomalo silenzio della Lega Nord negli ultimi mesi, ma per fortuna abbiamo dovuto aspettare poco, perché l‘idiozia è dura a morire e basta solo saperla aspettare.
Eccola arrivare puntuale la cretinata del mese, farcita da intolleranza e una punta di razzismo. A pronunciarla Fabio Rolfi, vice-capogruppo in consiglio regionale del partito del governatore Roberto Maroni, che ha dichiarato di non volere più professori “terroni” in Terra padana.
Ci risiamo, la solita vecchia storia del “vengono a rubarci al mestiere” che ciclicamente si ripropone concretizzandosi in quella clownesca lotta all’immigrazione divenuta oramai stucchevole ed anacronistica.
Questa volta la battaglia sembra essersi imperniata sulla lotta contro “l’invasione” degli insegnanti precari provenienti da Sud, che andranno ad “occupare” cattedre di ruolo nelle scuole padane, scavalcando i professori del Nord!
Ovviamente, come sempre accade in queste situazioni, Rolfi ha voluto precisare che non si tratta di discorsi segregazionisti perché «Non è razzismo dire basta se trentamila insegnanti precari del Sud superano nelle graduatorie quelli del Nord».
Probabilmente però, il problema non è tanto di chi va avanti in graduatoria, ma di chi resta indietro. Piuttosto che avviare una nuova crociata, non bisognerebbe forse rivedere il sistema scolastico (probabilmente carente) delle scuole del Nord visto che i meridionali continuano ad ottenere punteggi più alti rispetto ai precari settentrionali in attesa di una cattedra?
Non bisognerebbe quantomeno chiedersi come mai siano rimasti a bocca asciutta i tanti docenti precari varesini che aspettavano da anni questa occasione?
Ricordiamo che il punteggio in graduatoria dipende da un complesso insieme di fattori come anni di servizio, supplenze e titoli culturali, ovvero meriti ottenuti con sudore e sacrifici. Nessun privilegio, per intenderci. Eppure nel comunicato diffuso dalla Lega Nord si legge: “Una bella fetta delle immissioni in ruolo di insegnanti autorizzate dal ministero andrà a docenti del Sud, ma il dramma che stanno vivendo tanti insegnanti scavalcati del Nord non è casuale”. La colpa, secondo il portavoce del carroccio, sembra essere delle politiche ministeriali, ritenute troppo elastiche e permissive. «Ennesima porcata del Governo verso il Nord. Unica soluzione, i concorsi su base regionale» ha ribadito Maroni «E non si tratta di fare distinzioni fine a se stesse tra Nord e Sud: ci sono migliaia di professori lombardi che avrebbero diritto a stabilizzarsi e invece non lo possono fare».
Professori meridionali, in buona sostanza, statevene a casa perché i docenti del Nord devono lavorare anche se sono meno preparati di voi!