Enrico Pea, Viareggio e Shelley

Da Paolorossi

Viareggio – Piazza Shelley – Foto tratta da Nuova Viareggio Ieri N.8 – agosto 1993

Viareggio stava per compiere i suoi cent’anni (1920) […] concentrava al grosso caldo di mezzo Agosto, il meglio che poteva a richiamare e rallegrare: «La colonia bagnante». 

[…] L’idea di una fiera di cavalli […] fu scartata perché incompatibile. Ma prevalse invece l’opinione che si dovessero ospitare orfani caduti di guerra. Io, sempre malaccorto, dissi: che questo era ben fatto, anche se si fosse trattato di orfani di nemici caduti in guerra.

[…] E non me la perdonarono mai più, ché infallibili i totalitari in erba mi qualificarono «rosso» e mi marcarono con il carbone indelebile.

[…] Pensieroso e mortificato, uscendo da questa adunanza, che si era tenuta nella casa comunale, mi imbattei nel busto di P.B.Shelley, sulla piazzetta omonima.

 […] E ora, davanti al giovane volto del poeta pagano P.B.Shelley, dietro cui il palazzo di Paolina, tinto a mattoni, con le colonne marmoree del balcone superbo, mi riparlava di un volubile impero, rivedevo il mare ai miei piedi sulla distesa spiaggia, che al tempo del «rogo» doveva essere ad arco di mezza luna da Pisa a La Spezia. […]

Viareggio – Palazzo Paolina 2 – Foto tratta da Versilia giovinezza del mondo – Pacini Fazzi Ed. 1982

(Enrico Pea, Viareggio e Shelley- Memoria, 1945 – Memorie e fughe 1926-1958 – pag. 62/63/64/65 -  Edizioni ETS – 2001)


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