Viareggio stava per compiere i suoi cent'anni (1920) onde i festaioli per tempo si erano messi all'opera, ideando alberi di cuccagna a cui dare l'assalto, nell'anno centenario procrastinando le feste, nel pieno della stagione estiva.
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Viareggio concentrava al grosso caldo di mezzo Agosto, il meglio che poteva a richiamare e rallegrare: "La colonia bagnante" salutata ad usanza dell'ottocento con le lettere scritte sui cuscini di verde, incastonate nell' aiuole dei pubblici giardini.
W LA COLONIA BAGNANTEVeramente c'era, in questo ingenuo amor provinciale un'aria di secolo passato.
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L'idea di una fiera di cavalli come a Verona, anche mista di altre bestie, come bovi, vacche, asini e muli, per dire delle bestie più grosse, fu scartata perché incompatibile. Ma prevalse invece l'opinione che si dovessero ospitare orfani caduti di guerra. Io, sempre malaccorto, dissi: che questo era ben fatto, anche se si fosse trattato di orfani di nemici caduti in guerra.
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E non me la perdonarono mai più, ché infallibili i totalitari in erba mi qualificarono "rosso" e mi marcarono con il carbone indelebile.
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Pensieroso e mortificato, uscendo da questa adunanza, che si era tenuta nella casa comunale, mi imbattei nel busto di P.B.Shelley, sulla piazzetta omonima. Già venendo dalla via laterale, sopra il termine triangolare di ghisa, posto dal demanio marittimo lì, a stabilire una misura, forse prima che quella strada esistesse, avevo letto :
"A 100 braccia da questo termine la battima è bagnata dal mare calmo - 6 agosto 1751″E ora, davanti al giovane volto del poeta pagano P.B.Shelley, dietro cui il palazzo di Paolina, tinto a mattoni, con le colonne marmoree del balcone superbo, mi riparlava di un volubile impero, rivedevo il mare ai miei piedi sulla distesa spiaggia, che al tempo del "rogo" doveva essere ad arco di mezza luna da Pisa a La Spezia. Ecco che la bella epigrafe di Giovanni Bovio, precisava i cent'anni: 16 agosto 1822.
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Ora rileggevo l'epigrafe ad alta voce
A PERCY BYSSHE SHELLEYCUOR DEI CUORI
NEL MDCCCXXII
ANNEGATO IN QUESTO MARE
ARSO IN QUESTO LIDO
LUNGO IL QUALE
MEDITAVA AL PROMETEO LIBERATO
UNA PAGINA POSTREMA
IN CUI OGNI GENERAZIONE
AVREBBE SEGNATO
LE LOTTE LE LACRIME LA REDENZIONE
SUA
(Enrico Pea, Viareggio e Shelley- Memoria, 1945 - Memorie e fughe 1926-1958 - pag. 62/68 - Edizioni ETS - 2001)
Nota:
Il 7 giugno 1820 la duchessa Maria Luisa di Borbone decreta l'elevazione di Viareggio al rango di "città" e vi destina un governatore.
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