Lo ammetto, ero venuto per i Grave ma alla fine sono stato annichilito dall’impatto della cosiddetta “cover band degli Entombed”. E non perché il nuovo Back to the Front sia un capolavoro (di sicuro non lo è, nonostante mi sia comunque piaciuto) ma perché quando si ha a che fare con l’incompetenza delle persone, ahimè, tutto può succedere . Persino che i suoni, in un luogo in cui l’acustica è normalmente perfetta, siano una merda totale per colpa di un cretino dietro la console che non sa riconoscere un rullante da una scoreggia. Solo l’amore sviscerato per il vecchio repertorio dei Grave mi ha permesso di riconoscere pezzi tritaossa come You’ll Never See… Heaven o Christi(ns)anity. Una performance rovinata dall’incompetenza più pura.
L’atmosfera era quella giusta. Tombale, con luci rosse soffuse e teschi posati sugli ampli. Salgono sul palco con Mika Lagren vestito da G Max e Tobias Cristiansson con la riga in mezzo che ormai sembra una pista di atterraggio. Deformed dovrebbe essere pesante come una lapide ma i suoni fanno cagare. Il pubblico sembra comunque apprezzare e pure io mi emoziono quando sento i brani già citati o Eroded ed Extremely Rotten Flesh. Solo che quel tizio che smanetta in fondo alla sala andrebbe arrestato. Un’accozzaglia di suoni indefiniti che davvero abbassa il livello della prestazione. Deludente per una band di una certa esperienza come loro. Peccato.
Ad ogni modo, prima dei Grave si erano esibiti gli Implode, sempre dalla Svezia, con all’attivo un full-length e due ep. Il solito groovy/nu/death metal scardanca-palle davvero poco interessante che sembra andare tanto di moda nell’ultimo decennio. Qualche blast qua e là giusto per movimentare la cosa ma la proposta è trascurabilissima. Suoni comunque migliori di quelli che seguiranno con i Grave. Ci ammazzo il tempo tra una birra e l’altra.
Però il clou della serata è alla fine. Complice una scaletta paurosa, gli Entombed A.D. regalano una prestazione da urlo. Suoni uguali a quelli dei dischi più belli degli “Entombed senza A.D.”, estratti da Left Hand Path, Clandestine e Wolverine Blues a tutto spiano e pure le canzoni nuove in questa setlist fanno la loro porca figura, con un groove che stende e un impatto live sorprendente. E poi… Come si fa a non voler bene a quel pacioccone di L-G Petrov?
Il bis arriva e le gioie continuano. Il menu prevede tra le altre Supposed to Rot e Chaos Breed. Che botte, ragazzi! C’e’ anche una famigliola di mamma, babbo e figlioletto con maglietta dei Sepultura. Sarà sui dodici anni. Commovente. L’unica cosa che non commuove è il dover attraversare la Vistola all’uscita per andare alla fermata del tram con una nebbia impressionante che si taglia a fette. Ma va bene così. Anzi, benissimo. E fortunatamente c’erano meno sfigati coi telefonini rispetto all’ultimo concerto dei Vader.
Un’ultima considerazione: meglio aggiungere un A.D. al moniker e registrare dischi nuovi promuovendoli dal vivo in questa maniera che starsene seduti a non fare un cazzo e realizzare “versioni orchestrali” di Clandestine. Quindi L-G ha tutta la mia stima e il mio appoggio. Leggenda.
Setlist Entombed AD:
Kill to Live
I for an Eye
Revel in Flesh
Second to None
Eyemaster
Stranger Aeons
Living Dead
Pandemic Rage
To Ride, Shoot Straight and Speak the Truth
Out of Hand
Wolverine Blues
Damn Deal Done
Left Hand Path
Encore:
Chief Rebel Angel
Supposed to Rot
Chaos Breed
Serpent Speech