E’ sicuramente un dato positivo, le entrate fiscali sono le risorse che consentono ad uno Stato di funzionare e l’accrescimento delle entrate significa sia che si è riusciti a stanare più evasori sia che le politiche messe in campo dal Governo hanno incentivato gli evasori ad “uscire allo scoperto”; per inciso, ricordiamo che in Italia, ogni anno, abbiamo un’evasione fiscale che si aggira sui 250 miliardi di euro, è una cifra enorme, inutile commentarla.
Alla nota del Ministero del Tesoro è seguita però, a breve distanza, una nota di Bankitalia in cui, si legge, che nel 2010 le entrate fiscali hanno subito una diminuzione rispetto al 2009 dell’1,7 %, sempre nella nota, Bankitalia sottolinea che a novembre 2010 abbiamo avuto un picco del debito pubblico che è giunto a 1.869,924 miliardi di euro.
Nell’attesa che il Ministero faccia chiarezza su questo punto, possiamo rilevare che è sconcertante osservare che il Ministero e la Banca d’Italia forniscano dati contrastanti a fronte di elementi di valutazione che dovrebbe avere natura oggettiva; alle elementari ci è stato insegnato che la matematica non è un’opinione.
Al di là di questa mancanza di coordinamento tra le stime svolte dai due Organi, ancora una volta bisogna evidenziare che l’Italia ha un fenomeno di evasione fiscale che tocca punte altissime, ogni anno lo Stato non può utilizzare 250 miliardi di euro e quindi, a fronte di questo dato, sapere che nel 2010 vi è stato un calo o un aumento dell’1% non ha poi tutta questa rilevanza.
Urgono analisi politiche e sociologiche che spieghino questo fenomeno e a cui seguano riforme strutturali con le quali modificare una prassi d’illegalità dilagante.