In realtà, si tratta di un criterio di previsione di spesa per interessi assai fallace, poiché non tiene in considerazione il fatto che i rendimenti dei titoli di Stato potrebbe comunque aumentare senza che ciò impatti sullo spread, che potrebbe rimanere invariato o addirittura diminuire. Il tema lo avevamo già affrontato in questo articolo a cui rimandiamo: QUELLI CHE FESTEGGIANO LO SPREAD.
Quindi, il conto potrebbe salire e anche di molto.
Del nostro stesso avviso è anche Bankitalia, che a pagina 11 dell'ultimo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria pubblicato qualche giorno fa, scrive:
"Il rialzo dei tassi di interesse a lungo termine registrato negli stati Uniti dalla primavera del 2013 si è accompagnato a un incremento, ancorché più limitato, di quelli tedeschi e, inizialmente, anche di quelli dei paesi dell’area dell’euro più colpiti dalle tensioni sui titoli di stato, tra i quali l’Italia. Vi è la possibilità che nuovi rialzi dei tassi statunitensi si trasmettano ai tassi in euro, con conseguenze negative per l’attività produttiva".Le preoccupazioni espresse da Bankitalia sono ancor più fondate se si pensa che la Federal Reserve sta continuando la riduzione degli stimoli monetari (tapering), portando a 45 miliardi di dollari gli acquisti mensili di titoli di stato e obbligazioni, dagli 85 originariamente previsti.
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LETTURE SUGGERITE: ECCO COME POTREMMO ESSERE COLPITI DA UN'IMPOSTA PATRIMONIALE TUTTE LE RAGIONI PER ESSERE CONTRARI ALL'AUMENTO DELLA TASSAZIONE SUI RISPARMI ASSALTO AI RISPARMI L'IMPOSTA PATRIMONIALE: SE LA CONOSCI LA EVITI L'ANNO ORRIBILE CHE ATTENDE LA BANCHE ITALIANE COME ESSERE POLLI (DA SPENNARE) E NON SAPERLO I RISPARMI AI TEMPI DEL COLERA VE LO STANNO DICENDO IN TUTTI I MODI SEGUI VINCITORI E VINTI SU FACEBOOKE SUTWITTER