Enzo Jannacci (3 Giugno 1935- 29 Marzo 2013)"...el purtava i scarp de tennis, el parlava de per lu
el purtava i scarp de tennis, perche' l'era un barbun..."
C'erano anche cinque barboni oggi, con in cappellino sul cuore, a cantare la canzone di Enzo nella
Basilica di Sant'Ambrogio a
Milano...Forse perchè le sue canzoni arrivavano dritte al cuore, forse solo perchè erano facili o facevano ridere, forse perchè c'era sempre quel ritornello sotto sotto...uguale...con il chitarrino, che ti ricordava un mondo diverso, antico, che non c'è più, ma di cui ti senti ancora partecipe.E così se n'è andato anche lui,
Enzo Jannacci, all'età di 77 anni, stroncato da un
cancro. Medico, artista, intellettuale, comico, cantante, filosofo di una vecchia Milano, professionista...comunque lo si voglia definire (e in questi giorni se ne sprecano di definizioni), resta un Grande. Uno di quei Grandi che ci hanno lasciati quegli anni là...quali? Ma si dai, quelli là...quelli del Signor G, quelli della Palazzina Liberty, quelli delle code davanti al Lirico, quelli delle scorribande in bicicletta in via Gluck...quelli li!Quelli che ci raccontavano i nostri genitori una volta...e noi, sbuffando, sentivamo dire "Ehhh quando Gaber cantava la Lirico, stavamo in coda ore...eppure ci sentivamo parte di qualcosa!" Mi scoccia ammetterlo, ma stavolta in
"quel parte di qualcosa" mi ci sono sentita anch'io...dall'alto dei miei miseri 26 anni! Sarà quel parte di, che mi ha spinto ad andare a salutare Jannacci?! Facevo parte anch'io di quei giovani oggi che dicevano "Sono cresciuto con le sue canzoni, per colpa o grazie ai miei genitori!"O forse sarà solo lo spirito di una finta milanese ("finta" come lui del resto!), che esce quando meno te l'aspetti...e ti fa canticchiare da giorni...e ti fa commuovere per niente, ma solo perchè ti senti
"parte di".Don Davanzano ha iniziato l'omelia dicendo
"Vengo anch'io"...e oggi sono venuti davvero tutti ad omaggiarlo...e a riderci un pò su, perchè alla fine...
"...sempre allegri bisogna stare
che il nostro piangere fa male al re
fa male al ricco e al cardinale
diventan tristi se noi piangiam,
e sempre allegri bisogna stare
che il nostro piangere fa male al re
fa male al ricco e al cardinale
diventan tristi se noi piangiam!"
Enzo Jannacci è stato sepolto nel Famedio del Cimitero Monumentale, dove riposano tutti i Grandi di Milano.Altre Informazioni