Enzo Jannacci, “Quello che canta onliù”

Creato il 12 ottobre 2010 da Idiotecabologna


Da “Ci vuole orecchio“, Milano, Ricordi 1980. “Quando ti dirò che è per fatica di capirti che mi vien da vomitare, qui giù in strada…



Quando capirai che non potrò più camminare, neanche in mezzo alla strada
quando capirai che non potrò neanche aggrapparmi a quel balcone che c’è in mezzo alla strada
quando arriverà la sera e penserai che la mattina dopo non potrebbe arrivar mai

e tu eri là che stavi al mare
che bel fresco! onde evitare,
che ti frega di uno che fa fatica a camminare e allora…

Quando mi dirai che è proprio roba da imbecilli vomitare proprio in mezzo alla strada,
e quando ti dirò che è per fatica di capirti che mi vien da vomitare, qui giù in strada,
e quando arriverà la sera e penserai che la mattina dopo non potrebbe più arrivare

e tu eri là che stavi al mare
che bel fresco! onde evitare
che ti frega di uno che fa fatica a vomitare e allora…

Portami in fondo alla piazza,
là dove canta il juke-box,
senti se c’è ancora quello che canta Onliù, Onliuuu…
E portami in fondo alla piazza, fammi cantare con lui.
Accertarsi bene che quello che canta sia proprio Onliù, Onliuuu…

E quando mi dirai che anticamente masturbarsi era peccato veniale
quando capirai che umanamente è l’insalata che mancava di sale
e dopo arriverà la sera e capirai che la mattina dopo non poteva più arrivare
e tu che cazzo sei venuto, sei venuto via dal mare
che bel fresco a riva stare
che ti frega di uno che si voleva rimbambire e allora…

Vai proprio in fondo alla piazza, senti che canta Onliù,
senti se c’è ancora quello che canta Onliù, Onliuuu…

Vai proprio in fondo alla piazza, vai, fatti cantare da lui:
Prima accertarsi bene che quello che canta sia proprio Onliù, Onliuuu…


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